La missione di Paratici: ecco perché la Juve può parlare tedesco
Nella tarda serata del 30 novembre vi abbiamo parlato della missione di
Fabio Paratici in Germania. Una trasferta in terra tedesca servita al direttore sportivo della
Juventus per perfezionare alcuni contatti. C’è da rinforzare il centrocampo, rimasto orfano di
Pogba e che a gennaio perderà per diverse partite
Asamoah e
Lemina, alternative ai titolari che partiranno per la Coppa d’Africa. Due i principali nomi sul taccuino del diesse bianconero: il primo identikit corrisponde a quello di
Mahmoud Dahoud, classe 1996 del
Borussia Moenchengladbach. Corporatura agile e scattante (176 cm per 67 kg), lo specialista siriano naturalizzato tedesco può ricoprire più ruoli davanti alla difesa e, alla bisogna, anche avanzare il suo raggio d’azione. Caratteristiche, soprattutto fisiche, diverse da quelle di
Leon Goretzka, ben più prestante (189 cm per 79 kg) e che - a differenza del primo (ancora in
Under 21) - è già da tempo in orbita Nazionale maggiore: due anni fa l’esordio, recentissimo il ritorno agli ordini di
Joachim Löw.
Goretzka è una mezzala, ma viene impiegato con regolarità anche da trequartista autentico oltre che da centrale, riuscendo a coniugare quantità e qualità a dispetto delle lunghe leve. Entrambi sono in scadenza nel 2018, posizione contrattuale che può agevolarne il trasferimento, ma a far pendere l’ago della bilancia dal lato di
Leon potrebbero essere due fattori. Il suo procuratore è
Jörg Neubauer, lo stesso di
Khedira, quindi già di casa a Torino. Inoltre
Goretzka potrebbe essere disponibile da subito anche in
Champions League: lo
Schalke è in
Europa League, mentre il
Gladbach ha fatto il girone di
Champions, venendo eliminato da
Barcellona e
Manchester City. La pista che porta in
Bundesliga va seguita, presto - alla luce della missione di
Paratici - la
Juve a centrocampo potrebbe parlare tedesco, malgrado per ambedue la concorrenza sia agguerrita. E fermo restando che il discorso per
Kessie, pur da perfezionare con l’
Atalanta a gennaio nelle speranze (fondate) della
Vecchia Signora, sarebbe operativo per l’estate. Mentre per
Witsel lo
Zenit, club senza problemi economici, potrebbe decidere di mettersi nuovamente di traverso a costo di non guadagnare un solo euro dal cartellino del belga, che arriverebbe in ogni caso a luglio a parametro zero.
Foto: dfb.de-rousingthekop.com