La notte del Pipita, i velocisti di Sarri e quella domanda senza senso
29.10.2016 | 00:15
Juve-Napoli, basta la parola. Grande partita, da studiare e gustare. E tutti i riferimenti portano lì: la notte del Pipita, al secolo Gonzalo Higuain. L’odiatissimo nemico dei tifosi azzurri, il protagonista dell’estate di mercato per un trasferimento non tanto clamoroso ma abbastanza annunciato già l’anno prima. La Juve ci aveva provato nel 2015, ma era stata respinta, poi ha capito che avrebbe potuto pagare la clausola un anno dopo e l’ha fatto. Storie normali di mercato: nessun tipo di sgarbo, nessun dispetto. Se tu vuoi tenere un campione a ogni costo non metti la clausola e lo ritieni incedibile, tutti gli altri discorsi sono inutili e ininfluenti. Che i tifosi del Napoli possano esserci rimasti male ci sta, ma il mercato è fatto di queste cose. E ora ci sembra assurda la domanda che fa il giro delle piazze e del web: ma se Higuain dovesse segnare, sarebbe giusto esultare oppure no? Una domanda senza senso, come se esultare oppure no togliesse qualcosa a quanto è accaduto, mah. Se esultasse per i napoletani sarebbe meno “traditore”, se non esultasse per gli juventini sarebbe uno sgarbo? Ma no, dai, cambiamo discorso. Pensiamo a una partita che sulla carta promette: Higuain più Mandzukic per un test molto più probante rispetto a quello con la Samp; i velocisti di Sarri, da Callejon a Insigne passando per Mertens, che possono creare apprensione alla difesa di Allegri, senza dare riferimenti e mettendola sul piano della velocità o della indiscutibile tecnica. Ecco, ci piace più andare sugli aspetti strettamente tecnici di una partita così. Le domanda senza senso non hanno motivo di esistere, parlare di calcio è molto più interessante. E stasera avremo tantissime indicazioni. Prima, durante e dopo Juve-Napoli.
Foto: Juventus Twitter