La nuova vita di Krsticic
04.12.2012 | 10:20
Domenica sera in maglia blucerchiata, contro la Fiorentina, Nenad Krsticic, il ragazzo nato a Belgrado nel 1990 ha segnato il suo primo gol in serie A. Un gran bel gol con il piede preferito, il sinistro, dopo essersene mangiato uno con il destro. A fine partita, ancora una volta, ha ringraziato: “Questa rete la dedico alla Sampdoria e allo staff medico. Mi sono stati vicino durante il periodo più difficile della mia vita e il primo pensiero va a loro”. Altro che “periodo difficile”. A Genova lo hanno strappato a un destino spietato. Quattro anni fa, il primo settembre del 2008, Krsticic sbarca sotto la Lanterna, sponda Samp. Si vede subito che il diciottenne non è fortunato, due mesi e si rompe il menisco. Ma fosse quello, il vero problema del serbo. Perché fra una visita e l’altra i medici blucerchiati scoprono qualcosa di enormemente più grave. Un linfoma, un tumore grave. La diagnosi mette i brividi: Nenad rischia di non superare le quarantotto ore di vita. Le cure dell’ospedale San Martino, viste le condizioni iniziali, hanno del miracoloso. Krsticic torna ad allenarsi a gennaio del 2010, ad aprile è convocato per una partita della Primavera contro il Sassuolo. A giugno segna contro i pari età del Milan e dice: “Ora sono davvero rinato”. La scorsa stagione è con la prima squadra in serie B, non certo fra i titolari. Ma si ritaglia il suo spazio: tredici apparizioni, sempre a centrocampo. Il suo ruolo preferito è regista, come il grande amico Obiang, altro giovane della Samp osservato speciale da mezza Europa. Dimostra, però, grande duttilità, tanto carattere e un sinistro gentile. Quest’anno è una delle rivelazioni della banda di ragazzini guidata da Ferrara, che per lui stravede. Spostato più avanti, esterno destro, scende quasi sempre in campo dal primo minuto. Corre, lotta, a Firenze segna. A ottobre il ct della Serbia, l’ex doriano Mihajlovic, lo convoca in nazionale maggiore. Due mesi fa Krsticic si infortuna: distorsione alla caviglia con interessamento dei legamenti. Brucia le tappe e torna con la stessa grinta di sempre. Cosa sarà mai, per lui, una distorsione alla caviglia