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La parabola discendente di Lukaku: da fulcro del progetto a panchinaro di lusso

07.04.2022 | 17:00

Il calcio, come del resto la vita, è pieno di montagne russe. Nel giro di pochi mesi si può passare da fenomeni all’anonimato. Tanti sono gli esempi di calciatori esplosi e subito dopo finiti nel dimenticatoio, ma anche di chi è passato dall’essere fulcro del progetto a scaldare la panchina. È il caso di Lukaku, in estate trasferitosi al Chelsea dall’Inter, club dove in un biennio era diventato un re. Il bilancio londinese, nella squadra che in estate aveva dichiarato essere quella del suo cuore, è estremamente deludente: una ventina di presenze in Premier e appena 5 gol; mentre in Champions 2 gol in 6 apparizioni. Ieri l’ennesima panchina contro il Real Madrid, nella sfida più importante della stagione. Tuchel ci ha rinunciato, con i blues caduti sotti i colpi di Benzema.
Come non dimenticare l’intervista dello scorso inverno quando Lukaku, quasi in ginocchio, chiedeva all’Inter di riportarlo ‘a casa’. Il calcio, però, è fatto di scelte: difficile poter ritornare sui propri passi e, soprattutto a questi livelli, bisognerebbe assumersi le proprie responsabilità e ponderare le proprie decisioni. A Lukaku non resta che mangiarsi le mani. Al Chelsea, forse, qualche rimpianto di troppo.
FOTO: Twitter Champions League