Don Balon ci aveva visto lungo e molti dei direttori sportivi italiani (e non solo) sembra stiano prendendo spunto dall’ormai celebre lista dei 100 migliori giocatori nati dopo il 1989. Daniele Delli Carri, direttore sportivo del Pescara, è appena rientrato in Italia dopo un breve viaggio di lavoro in Belgio, per trattare proprio uno di quei 100 calciatori: Jelle Vossen.
Figlio d’arte - suo padre Rudy è stato terzino sinistro della nazionale belga e anche del RKC Genk - Jelle ha esordito e militato nelle ultime due stagioni proprio nel RKC Genk, squadra in cui il padre ha militato nel corso della sua carriera. In realtà, Vossen nel Genk nasce e cresce professionalmente; percorre, infatti, tutte le trafile delle giovanili con il club fiammingo in cui inizia a dare i primi calcia ad un pallone già nel 2001.
Nato a Bilzen, una piccola cittadina della provincia belga di Limburgo, il 22 Marzo 1989 viene spinto dal padre fin da giovane nel mondo del calcio e, essendo dotato di una buona presenza fisica (180 cm x 75 kg) e di un ottimo dinamismo viene posizionato dai primi allenatori nel pacchetto avanzato delle relative rose giovanili.
Dopo l’esordio brillante in prima squadra, in gol contro il Roeselare nel 2007, vive due stagioni di alti e bassi tanto da convincere il club a cederlo in prestito per una stagione al Cercle Bruges nel 2009. Anche con la maglia dei verdeneri il primo impatto è dei migliori; Vossen, infatti realizza 4 gol in 9 partite, ma un lungo infortunio ferma il suo rendimento a 6 marcature in 17 partite nel corso di tutta la stagione.
Ciò che ha convinto il Pescara a puntare forte sul giocatore, sono, invece i 28 gol in 53 partite realizzati da Jelle nel corso delle ultime due stagioni. Tornato al Genk, infatti, l’attaccante ha vissuto un vero e proprio exploit. Giocando da prima o seconda punta, infatti, Vossen si rivela letale in area di rigore in cui, calciando indifferentemente di destro e di sinistro riesce sempre a rendersi pericoloso. Nonostante un fisico tutto sommato normale, tuttavia, la sua arma preferita sono i colpi di testa in inserimento. È dotato, infatti, di un tempismo letale e riesce sempre a trovare il momento migliore per attaccare la profondità ed impattare i cross provenienti dalle fasce.
Le trattative fra i due club vanno avanti senza interruzione con il Pescara che spinge per un trasferimento nel più breve tempo possibile. Stroppa si è innamorato delle sue caratteristiche e vorrebbe inserirlo nel suo 4-4-2 fin dalla prima di campionato in casa contro l’Inter. Ora la palla passa al presidente Sebastiani per mantenere fede alla promessa di cui vi abbiamo raccontato nei giorni scorsi. Staremo a vedere.