LA SVEZIA ESULTA CON OLA TOIVONEN

Due punti in due giornate: un magro bottino fin qui per la Svezia, inserita nel girone G per le qualificazioni a Euro 2016. E pensare che avrebbe potuto essere addirittura peggiore, considerato che, in entrambe le gare fin qui disputate, gli uomini di Hamren sono stati costretti a inseguire il punteggio di iniziale svantaggio. E' successo lo scorso 8 settembre in casa dell'Austria (match poi conclusosi sull'1-1 grazie al pari di Zengin), si è ripetuto ieri sera tra le mura amiche contro la Russia. Merito, stavolta, di Ola Toivonen, designato come il vice Ibrahimovic ideale (Zlatan è infatti alle prese con un problema al tallone che gli ha fatto saltare anche le ultime tre gare con il Paris Saint Germain). Dopo lo 0-1 firmato Kokorin al 10', nella ripresa la musica cambia e gli scandinavi riacciuffano la squadra di Capello. Minuto 49: grande discesa sulla fascia sinistra di Jimmy Durmaz, traversone basso sul quale si avventa proprio Toivonen che non deve far altro che spingere dentro un pallone pesantissimo, vista la situazione in classifica e l'importanza dell'impegno.
Il popolo svedese può esultare, ma a metà. A evitare il clamoroso ko un classe 1986 di Degerfors, nel pieno della maturità calcistica e abituato a buttare la palla in fondo al sacco in qualunque squadra abbia militato. Dopo un quadriennio all'esordio tra i professionisti con la squadra della sua città e con l'Örgryte, Toivonen compie il primo deciso scatto della propria carriera approdando al Malmoe nell'estate del 2007. La cifra è relativamente piuttosto significativa: 850 mila euro sborsati e secondo acquisto più oneroso nella storia del club, dopo quello dell'attaccante brasiliano Afonso Aves nel 2004. In due anni, davanti agli stessi tifosi che hanno visto crescere un certo Zlatan Ibrahimovic, Toivonen colleziona 51 presenze e 17 reti, mettendo in mostra tutto il proprio repertorio (che gli vale soprattutto la chiamata nella Nazionale maggiore, di cui oggi è una colonna portante): senso del gol, ottimo posizionamento offensivo, sacrificio nell'aiutare i compagni e grande duttilità (può essere schierato anche diversi metri dietro, sulla linea dei centrocampisti).
Nel gennaio del 2009 ecco la grande occasione che porta il nome del Psv: lui ancora non lo sa, ma è la tappa che certificherà la sua definitiva esplosione ad altissimi livelli. Con i Boeren, Toivonen mette a referto ben 61 reti in 135 apparizioni complessive, conquistando nel 2012 la Coppa d'Olanda e la Supercoppa d'Olanda. A livello personale, ottiene un riconoscimento degno di nota: grazie al poker siglato l'8 novembre del 2009 sul campo del Den Haag, Toivonen diventa il 21esimo giocatore nella storia del club olandese a compiere quest'impresa e il quarto negli ultimi dieci anni dopo gente come Kezman, Van Bommel e Bruggink
Lo scorso mese di gennaio ha voluto provare l'ebbrezza della Ligue 1, trasferendosi al Rennes per la bellezza di 10 milioni di euro. Cambia il Paese, varia il campionato ma la sua vena realizzativa resta intatta: la prima metà di stagione viene infatti chiusa con 9 gol in 17 presenze.
La nuova stagione si è aperta di nuovo con tanti sorrisi per il 28enne bomber. L'ultimo, in ordine cronologico, regalato a un intero popolo gialloblu. Dalla Francia alla Svezia, invertendo i fattori, il risultato non cambia: Toivonen è sempre lì, pronto a insaccare la sfera e ad approfittare degli svarioni difensivi avversari. Verso un piazzamento di prestigio in salsa transalpina e verso un sogno tutt'altro che proibito che parla ugualmente francese e che lo proietta verso gli Europei del 2016.




Foto: uefa.com