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L’agente di Barrow: “Il primo gol in A? Professionista top, ha deciso di vivere da solo perché…”

18.04.2018 | 23:59

Musa Barrow in pieno magic moment. Lo scorso weekend l’attaccante gambiano aveva fatto il suo esordio da titolare contro l’Inter: un tempo giocato a buoni livelli, Gasp non aveva forzato la mano da strepitoso gestore dei giovani prospetti qual è. Oggi, viceversa, lo ha mandato in campo dopo l’intervallo: altri 45 minuti, ma ne sono bastati 3 allo specialista classe 1998 per chiudere sostanzialmente la partita, con un preciso destro a giro che non ha lasciato scampo a Puggioni. Arrivato a Bergamo nel gennaio del 2017, Musa ha fatto sfracelli in Primavera, mettendo a referto 39 gol e 8 assist in 37 presenze, ma ormai è stabilmente aggregato alla prima squadra (171 minuti complessivi sin qui) e oggi ha assaporato la sua prima gioia in Serie A. Per analizzare il momento di Barrow, abbiamo intervistato in esclusiva il suo agente nonché scopritore, l’avvocato Gigi Sorrentino:

Avvocato, che tipo di sensazioni sta provando?

“Emozioni forti, perché è un ragazzo che seguo da tanto, vederlo giocare con una padronanza tale in Serie A è sicuramente motivo di grande soddisfazione. Per me, ma soprattutto per lo spessore di Musa, un ragazzo fantastico”.

Non sembra risentire del salto in prima squadra, malgrado il palcoscenico sia quello della Serie A…

“Stiamo parlando di un professionista esemplare, è proprio meticoloso, scrupoloso in tutto quello che fa. Vi racconto un aneddoto che sintetizza appieno il suo modo di essere. Da un paio di mesi ha deciso di prendere casa, prima viveva con gli altri ragazzi dell’Atalanta alla Casa del Giovane. La società era un po’ restia, dopotutto parliamo di un ragazzo di 19 anni, che voleva andare a vivere da solo proprio nel momento in cui iniziava ad essere sempre più di casa in prima squadra. Invece lui è tranquillissimo, diciamo che più ‘libertà’ ha a disposizione e meno ne approfitta. Ha una grande maturità, la scelta si inquadra in quest’ottica. Esce essenzialmente per la scuola guida o magari, insieme a me e Colley (l’altro gioiellino gambiano della Primavera nerazzurra, ndr), per andare a cena, gradisce molto la cucina messicana. Venti giorni fa sono stato in Gambia e l’allenatore della Nazionale maggiore, che lo conosce bene, mi ha detto che Barrow diventerà un grande giocatore non perché viene dalla fame, non è il suo caso dato che Musa proviene da una famiglia di media-borghesia, ma perché è un ragazzo che sa bene dove vuole arrivare. E ha i mezzi tecnici e caratteriali per riuscirci”.

Si parla già di Barrow in chiave plusvalenza, una specialità di casa Atalanta. Prospettive?

“Musa a Bergamo sta benissimo, oltretutto quello di Percassi è un club correttissimo, pensate che gli ha già adeguato quattro volte il contratto in meno di un anno e mezzo. L’attuale accordo scade nel 2023, ma non è questo il punto. Barrow vuole consolidarsi, è allenato da Gasperini e non potrebbe pretendere di meglio. Anni fa un mio amico direttore mi disse ‘è inutile allestire grandi settori giovanili se poi in prima squadra non hai chi ti dà uno sbocco’. All’Atalanta non hanno di certo questo problema”.

Jody Colletti

 

 

Foto: sito ufficiale Atalanta