L’agente di Berardi: “Vi racconto Domenico e i sogni avverati”
27.11.2020 | 19:00
Domenico Berardi visto da chi lo conosce davvero bene. Già, perché Simone Seghedoni non è soltanto l’agente di riferimento, il professionista che serve per un confronto no stop, ma anche l’amico sincero. E a quel punto il mix diventa perfetto: non esiste soluzione migliore del lavoro proficuo perfettamente miscelato con l’aspetto umano. Berardi è un ragazzo diventato uomo, gli effetti si vedono anche in campo. Classe 1994, vessillo del Sassuolo, numeri che sono sentenze: 73 gol e 51 assist, con tanti saluti ai prevenuti oppure a chi pensa che il pallone sia quadrato e non rotondo. Ora Berardi è il talento italiano probabilmente più in forma, più dirompente, più devastante quando prende palla, saluta gli avversari e se ne va. Seghedoni ne è orgoglioso e ripercorre in esclusiva per noi le tappe più significative della carriera. “Il nostro rapporto è bellissimo e ne sono onorato. Lo conosco da otto anni, da quando era maggiorenne e decidemmo di intraprendere un percorso insieme. Mi ricordo i suoi sogni da ragazzino, giocare in Serie A era la massima e legittima aspirazione, c’è riuscito e il merito è tutto suo. Domenico deve molto a Di Francesco, una tappa formativa straordinaria per il suo decollo. De Zerbi lo ha esaltato, entrando nelle sue corde e tirandogli fuori il meglio. Ha trovato una famiglia perché soltanto noi sappiamo quanto sia stato importante il dottor Squinzi nella crescita dal punto di vista umano e quanto quegli insegnamenti siano sempre più attuali in casa Sassuolo. Forse questo è stato il vero motivo del lungo percorso in tandem, la perfetta simbiosi tra club e calciatori, senza troppi grilli per la testa e malgrado non fossero mancate le offerte e le sirene di mercato. Ma sia chiara una cosa, Berardi è sempre stato al suo posto, tutto è sempre dipeso dal Sassuolo. Sarà così sempre, anche nella prossima sessione di gennaio: ci tengo a chiarirlo, alla larga da interpretazioni fantasiose”.
Già, il mercato. A rotazione chiunque ha chiesto informazioni di Domenico, qualcosa in più di un semplice sondaggio. Ci aveva pensato la Juve in diverse occasioni, l’Inter (l’avversario di domani, occhio che il ragazzo di Calabria è in gran spolvero) gli avrebbe voluto dare la ribalta in tempi non sospetti, si sono approcciati in modo concreto anche Napoli, Milan e recentemente la Fiorentina. Nulla da fare, Berardi intoccabile, Berardi incedibile, Berardi imprescindibile per il Sassuolo. Seghedoni taglia corto ma offre un’illuminante chiave di lettura. “Quando esordisci a 18 anni in Serie A, segni quattro gol al Milan e guadagni qualsiasi copertina, normale che ci sia grande interesse e anche qualcosa in più. Ma, ripeto, Domenico è sempre stato al suo posto, lontano da voli pindarici o da qualsiasi interpretazione personale. E’ un ragazzo sensibile, riconoscente e razionale. Molti ragionano in base a situazioni che non conoscono, a caccia di pubblicità perché non hanno altre strade a disposizione se non quella di parlare di chi è sulla cresta dell’onda. L’anno che avrebbe potuto portare Berardi lontano dal Sassuolo? Forse il 2016, ma anche in quel caso ci fu grande sintonia con il club e lui fu felice di restare per via dell’Europa League, anche se poi si fece male. Domenico è diverso, nel senso che ha visto passare tanti treni senza la frenesia di doverci salire a ogni costo. Se in futuro arriverà il momento, sarà sempre un discorso condiviso con il Sassuolo, la correttezza e la semplicità sono requisiti imprescindibili. La valutazione è di 50 milioni? Credo di sì, il Sassuolo sa valorizzare e valutare bene i talenti che cresce, li coccola, ottenendo risultati straordinari. L’aspetto tecnico diventa decisivo quando si vive un rapporto sincero, genuino, vero. Ecco perché quando mi chiedono il momento più bello vissuto con Domenico, non posso fare altro che rispondere in un modo: il momento più bello è quando rivisitiamo, come se fosse un album da sfogliare senza saltare una sola pagina, i nostri otto anni e siamo in grado di poter dire “sì, ce l’abbiamo fatta”. E’ la sintesi migliore di un percorso che avrà altri momenti significativi, ma che abbiamo vissuto in perfetta sintonia”.