Ultimo sabato sera sui campi di Serie A, alle 20.45 tre anticipi in contemporanea dopo quello pomeridiano dello Juventus Stadium. All’interno del nostro consueto appuntamento amarcord, accendiamo i fari su Milan-Roma, con i rossoneri alla ricerca dei 3 punti e di un contestuale favore dei cugini dell’Inter, impegnati contestualmente nella tana del Sassuolo. Raggiungere il sesto posto, per la compagine di Brocchi, significherebbe garantirsi la partecipazione alla prossima edizione dell’Europa League, via preliminari, a prescindere dall’esito della finale di Coppa Italia contro i bianconeri di Allegri.
Diversi i momenti rimasti impressi nell’immaginario collettivo, avuto riguardo alle sfide di Serie A disputatesi a San Siro. Ne scegliamo come sempre due, nel pieno rispetto della “par condicio” dell’album dei ricordi.
Partiamo dal 2 maggio del 2004, data che coincide con la vittoria dell’unico scudetto dell’era Ancelotti, ex di turno (da giocatore) al pari di Capello alle sue ultime esibizioni sulla panchina della Roma prima del clamoroso passaggio alla Juventus. Il Milan sa che con un successo ai danni della più diretta inseguitrice arriverebbe il conforto della matematica, il “Meazza” sold-out indossa l’abito delle grandi occasioni, con 70mila cuori a trepidare sugli spalti unitamente a quelli dei 10mila supporters arrivati dalla Capitale. Il gol vittoria arriva subito, al 2’ del primo tempo: il calibrato traversone di Kakà dalla destra trova prontissimo Shevchenko, che con una perfetta torsione gira di testa alle spalle di Pelizzoli. Il risultato non cambierà più, malgrado le occasioni capitate sui piedi di Candela, Cafu, Seedorf, Pirlo e Tomasson, quest’ultimo schierato a sorpresa dal 1’ (stante l’assenza di Inzaghi) con il celebe albero di Natale relegato in soffitta da Carletto. Nella ripresa, in seguito ad un rigore non concesso dall’arbitro Messina per una deviazione di gomito di Sheva su punizione di Totti, i tifosi giallorossi si scatenano iniziando a lanciare petardi con Gattuso e Dida a farne le spese. Ma al triplice fischio esplode la festa: il Diavolo festeggia il suo 17° tricolore con due turni di anticipo.
Arriviamo adesso all’11 novembre del 2006, la partita cade all’undicesima giornata del girone di andata e vede imporsi con il risultato di 2-1 gli ospiti, trascinati da uno strepitoso Francesco Totti. Il capitano della Lupa la sblocca dopo 7 minuti, con una bella mezza rovesciata al volo su assist di Taddei. I padroni di casa, in crisi nera e reduci da tre sconfitte nelle ultime quattro, si destano ma vengono fermati dalla malasorte, concretizzatasi nelle due traverse colpite da Seedorf e Ricardo Oliveira. I meneghini pareggiano all’11’ della ripresa con l’odierno tecnico Cristian Brocchi, che pesca il jolly con una bordata da 35 metri che fulmina Doni. I giallorossi non ci stanno, sfiorano il gol del nuovo vantaggio con Aquilani - che chiama Dida al miracolo - e il Pupone, la cui stoccata di destro colpisce in pieno il palo; per poi trovarlo proprio con Totti, che finalizza con una precisa incornata una splendida azione avviata in rabona da Aquilani e rifinita da Amantino Mancini con un morbido cross al bacio. La Roma torna a battere il Milan sul proprio campo dopo 20 anni e al termine del campionato chiuderà seconda alle spalle dell’Inter di Mancini e Ibra, i rossoneri dal loro canto leveranno al cielo di Atene la settima Champions League della loro storia, consumando in tempi rapidissimi la vendetta sul Liverpool di Benitez.
Operazione nostalgia conclusa, riponiamo nel cassetto l'album dei ricordi…
Jody Colletti Twitter: @JodyColletti
Foto: magliarossonera.it-sito ufficiale Roma