Landucci: “Chiellini è ancora un fuoriclasse. Futuro? A giugno speriamo di essere di nuovo in campo”
Intervistato da
Prima Tivvù,
Marco Landucci, storico vice allenatore di
Massimiliano Allegri, ha parlato di tanti temi, della Juventus di Pirlo, del passato e della voglia di tornare in panchina dopo quasi due anni di stop. Queste le sue parole:
"Juve-Inter? Si l'ho vista ieri sera partita interessante, il derby d'Italia, è sempre una partita molto sentita. Pirlo mi sta facendo una bella impressione, ha cominciato quest'anno, ha corretto alcuni errori ma sta facendo bene. La forza della Juventus è quella che è abituata a vincere, grazie anche ai grandi fuoriclasse che hanno. Sono ancora in lotta per tutti gli obiettivi, finale di Coppa Italia, sono in Champions e in campionato sono lì. La Juve sta recuperando punti, penso che Juve, Inter e Milan si giocheranno il campionato. E' davvero molto avvincente, peccato non ci siano tifosi negli stadi ma si spera che questa pandemia possa finire presto". Buffon ancora in campo:
"Gigi è ancora un ragazzino in campo, ma è sempre un leader, un capitano, uno che dà compattezza al reparto, insieme ad un altro fuoriclasse come Giorgio Chiellini. Guarda caso, da quando è tornato lui, la Juve ha iniziato anche a non prendere gol. E' l'ultimo grande difensore rimasto in Italia". Sui portieri:
"Ai miei tempi c'erano molti portieri bravi, molti italiani. Ho fatto l'allenatore dei portieri, ultimamente ho fatto l'allenatore in seconda, e vedo che anche oggi ci sono tanti ragazzi forti. Donnarumma è un fuoriclasse, un '99 che sta bruciando le tappe. Meret lo fanno giocare poco, ma anche in B stanno crescendo portieri bravi come Russo dell'Entella, Carnesecchi della Cremonese e altri". Il futuro:
"Il mio futuro? Non mi ci vedo primo allenatore, mi piace il ruolo da allenatore in seconda e finché Allegri mi vorrà con sé continuerò con lui. Da dove ripartiremo? Io spero che il prossimo campionato a giugno di essere su un campo verde perchè ci manca". Catenaccio o tiki taka:
"Io penso che in Italia si parli spesso troppo. Il calcio è semplice, c'è una fase in cui hai il possesso della palla, dove devi cercare di andare a fare gol e una fase di non possesso dove devi evitare di subire gol e riconquistare prima palla. Poi ognuno ha un suo modo di giocare e stare in campo ma non mi piace sentire dire catenaccio o tiki taka. Alla fine i grandi allenatori devono tutto ai giocatori, sono loro che alla fine giocano e vincono le partite. L'allenatore deve essere bravo a gestire un gruppo e metterli in campo". La Champions del 2017:
"Cosa ci è mancato? La finale è una gara a sè. Abbiamo fatto un bel primo tempo, poi nel secondo tempo hanno fatto meglio di noi e hanno vinto. Purtroppo una finale ha tante partite nelle partite. Abbiamo fatto 5 anni belli e importanti, ricchi di successo. Potevamo solo mettere la ciliegina sulla torta con la Champions". Foto: Facebook personale