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LATERALE OLANDESE-STATUNITENSE DALL’ATTITUDINE BRASILIANA: SERGIÑO DEST, IL NUOVO GIOIELLO DELL’AJAX

14.09.2019 | 11:31

L’esordio con la prima squadra dell’Ajax, quello con la Nazionale maggiore USA e infine il rinnovo fino al 2022 con i Lancieri. Tutto questo, per il giovane Sergiño Dest, è arrivato nel giro dell’ultimo mese e mezzo. Un periodo a dir poco speciale per il 18enne con passaporto olandese e statunitense. Laterale duttile, impiegato principalmente da terzino destro, ma senza che perda efficacia a sinistra o da esterno d’attacco, ruolo che occupava nei primissimi anni di carriera, Dest è stato paragonato dal Guardian a due brasiliani d’elite come Dani Alves e Marcelo. Questo per la sua spiccata propulsione offensiva e le sue doti da playmaker arretrato, capace di giocare largo ma anche di accentrarsi per partecipare con qualità al palleggio della sua squadra. Ama il dribbling e lo si nota contando il numero di doppi passi e di veroniche presenti nei video che lo riguardano, inclusi quelli caricati da lui stesso sui propri profili social. A questo unisce un’ottima gamba e soprattutto un’etica del lavoro e una maturità oltre la norma per un calciatore della sua età. “E volte vinci e a volte impari”, ha scritto su Instagram dopo il 2-2 contro il Lione nella scorsa edizione di Youth League. “Lavora così tanto, che sia un programma per la forza o per la velocità, oppure guardare video dei suoi avversari successivi – racconta Dave Van den Bergh, assistente delle selezioni giovanili degli Stati Uniti – È straordinario come prenda seriamente ogni aspetto del gioco; non si ferma alla pratica o ai novanta minuti di gioco. È davvero dedito al lavoro perché possa migliorarsi sempre di più”. E delle sue qualità umane parla anche Tab Ramos, suo ct in U20: “È un po’ introverso, ma è una bellissima persona e un buon compagno di squadra. Un giocatore di squadre. È uno che pensa a dare più che a ricevere, che dà sempre il massimo. Ogni allenatore vorrebbe un calciatore così”. Certo la perfezione non esiste. E allora Dest può ancora migliorare la sua fase difensiva e metter su una struttura fisica più consistente, che possa aiutarlo anche nel gioco aereo contro giocatori più alti di lui (che è alto 175 centimetri). E magari rischiare un po’ meno: “Nel 99% dei casi gli riesce – dice un suo ex allenatore – ma quando si mette a dribblare nella sua metà campo, ti fa venire un colpo”.

Sergiño Gianni Dest nasce ad Almere, in Olanda, il 3 novembre 2000. Suo padre è un militare statunitense di origini surinamesi di stanza in Olanda e da lì viene invece sua madre. Comincia a giocare proprio nell’Almere City, squadra della sua città natale, e lo fa da ala d’attacco. Nel 2011 viene nominato talento del mese e attira così le attenzioni di Utrecht e Ajax. I Lancieri lo osservano da vicino, ma non chiudono il colpo per via di alcuni problemi fisici in cui il ragazzo incorre proprio in quel periodo, con la promessa di rifarsi vivi in seguito. Promessa mantenuta dopo un solo anno, quando Dest diventa a tutti gli effetti un nuovo ajacide. A 12 anni, è minuto fisicamente e nei primi tempi ha difficoltà a emergere. Poi però prende qualche centimetro e comincia a svilupparsi anche dal punto di vista muscolare, così inizia la sua scalata all’interno del settore giovanile. A 14 anni, la sua squadra ha un problema numerico in difesa e così il suo tecnico Brian Tevreden lo sposta a terzino. “Ha giocato in maniera fantastica – racconta l’allenatore – e due settimane dopo è stato convocato con la Nazionale olandese”, ovviamente a livello giovanile. In quello stesso anno, Dest vede per la prima volta gli Stati Uniti in un viaggio in cui visita New York. Così, quando Van den Bergh lo chiama dopo aver saputo casualmente del doppio passaporto posseduto dal giovane laterale e aver visionato un nastro speditogli dall’Ajax, essendo oltretutto uscito dal giro delle selezioni olandesi, accetta con grande entusiasmo la chiamata degli USA. A livello di club passa in U19 tornando a giocare da ala per la presenza alle sue spalle del prestante Van Gelderen, ma poi con l’U21 è di nuovo terzino. Nel 2018 compie il primo salto importante, lasciando l’Academy e unendosi invece alla seconda squadra dell’Ajax, lo Jong-Ajax, che gioca in Eerste Divisie, la serie B olandese. Fa il suo esordio da professionista quando non ha ancora compiuto la maggiore età, disputando in quella stagione ben 17 gare di campionato e 7 di Youth League, la Champions a livello giovanile. A dicembre 2018 firma il suo primo contratto da professionista e l’estate successiva partecipa anche al Mondiale U20 (dopo aver preso parte a quello U17 due anni prima), arrivando fino ai quarti di finale. Da lì, Dest vive un periodo speciale. Va in ritiro con la prima squadra e fa il suo esordio nell’Ajax il 27 luglio 2019, nella partita di Supercoppa olandese, lo Johann Cruyff Shield, vinta 2-0 contro il PSV. Il 10 agosto successivo debutta anche in Eredivisie subentrando a Mazraoui nel 5-0 contro l’Emmen e nella notte tra il 6 e il 7 settembre disputa la sua prima gara amichevole con la Nazionale maggiore degli Stati Uniti. Finora, a livello di club, il 18enne ha collezionato sette presenze stagionali divise tra campionato, qualificazione per la Champions League e Supercoppa, prendendosi subito un ruolo da protagonista in una delle squadre dalla storia più gloriosa d’Olanda e d’Europa. A oggi, però, Dest non ha ancora preso una scelta definitiva per quanto riguarda la Nazionale. Non avendo ancora disputato una gara ufficiale con gli USA, il terzino può infatti ancora scegliere l’Olanda. “Sono felice per l’opportunità di giocare per gli Stati Uniti – ha detto di recente – ma non so dirvi come andrà in futuro”. In ogni caso, Ten Hag ha già chiamato Koeman: da olandese e tifoso della sua Nazionale, non potrebbe digerire l’idea di farsi sfuggire un talento cristallino come quello di Sergiño Dest.

Foto: twitter ufficiale Ajax