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LATTE LATH, UN’ALTRA PEPITA D’ORO A BERGAMO

12.01.2017 | 10:00

L’Atalanta esce dalla Coppa Italia a testa alta, sconfitta di misura allo Stadium al termine di una partita combattuta fino all’ultimo secondo. Ben diversa rispetto a quella precedente vista soltanto un mese fa. Nonostante i nerazzurri di Gasperini non siano riusciti ad infrangere il tabù Juve – quattordicesima sconfitta consecutiva contro i bianconeri – i tifosi orobici possono essere orgogliosi di fronte alla prova di caparbietà e coraggio messa in campo dall’Atalanta nella tana dei campioni d’Italia. Dopo un avvio micidiale dei padroni di casa, con l’uno-due messo a segno da Dybala e Mandzukic, nel secondo tempo la banda del Gasp ha tirato fuori con le unghie e con i denti una prestazione eccellente, mettendo alle corde gli undici di Allegri e accorciando le distanze per ben due volte: prima con Konko, che pesca il jolly dalla distanza per il momentaneo 2-1, poi con Latte Lath, giovanissimo attaccante atalantino che insacca il 3-2 costringendo lo Stadium a un finale de thriller. Non basta per passare il turno, ma per ricevere gli applausi scroscianti dei sostenitori nerazzurri – e non solo – questo sì. E proprio il fresco diciottenne attaccante ivoriano, ennesimo gioiello sfornato dal settore giovanile di Zingonia, alla terza presenza in prima squadra e al primo gol in assoluto da professionista, rappresenta l’emblema di questa Atalanta: giovane, spensierata e con un cuore grande così.

Junior Emmanuel Delan Latte Lath, per tutti ormai semplicemente Latte, nasce a Anoumalo Marcory, in Costa d’Avorio, il 2 gennaio 1999. Arrivato in Italia da bambino con i suoi genitori, va a vivere in quel di Cremona. Cresce calcisticamente nell’Esperia Calcio, società dilettantistica cremonese, monitorata con attenzione dagli osservatori dell’Atalanta. Fin da subito Latte mostra tutto il suo talento cristallino, abbinando alla perfezione tecnica, dribbling e velocità. E proprio durante un’amichevole a Zingonia con l’Esperia, i dirigenti atalantini rimasero impressionati da quel bambino di circa dieci anni che giocava con l’Esperia e superava gli avversari come birilli. Il club bergamasco decise subito di bloccarlo senza indugi, aggregando Latte Lath nel proprio settore giovanile. Per ruolo, caratteristiche fisiche e tecniche, il giovane esterno ivoriano ricorda l’ex romanista Gervinho. Chi lo conosce bene parla di un ragazzo con la testa sulle spalle, bravo a scuola e dedito al lavoro sul campo da allenamento. Con l’Atalanta, prima gioca tra le fila dei Pulcini, poi nei Giovanissimi Nazionali, infine il salto negli Allievi Nazionali. Un passaggio duro e complicato per molti giovani, non per Latte, che dimostra di essere una spanna sopra i suoi coetanei. Ecco perché ben presto viene aggregato alla squadra Primavera, con la quale continua la sua crescita esponenziale.

Nella stagione in corso, il giovane ivoriano viene spesso chiamato da Gasperini ad allenarsi con la prima squadra. Fino all’esordio da professionista, il 13 agosto 2016, in occasione del match di Coppa Italia contro la Cremonese – segno del destino, la sua città d’adozione – disputando gli ultimi 13 minuti di gara. “Un’emozione molto forte, anche perché non mi aspettavo di essere convocato, figuriamoci di esordire. Non ci credevo. Era il sogno che avevo fin da quando sono arrivato in Italia. Poi farlo a Bergamo, in uno stadio meraviglioso e sostituendo un giocatore fantastico come il Papu Gomez. Ringrazio mister Gasperini che mi ha dato questa opportunità, da allora lavoro ogni giorno dando sempre il massimo per far sì che sia un bel punto di partenza e che capitino altre occasioni come quella. Sento che mi dicono: Latte vieni. Pensavo si fossero sbagliati. Invece toccava veramente a me. Mi ricordo ancora le urla di incitamento dei tifosi al primo pallone toccato. Vai, vai mi gridavano. E’ stato fantastico”, ha commentato a fine gara il giocatore. Qualche mese più tardi, arriva anche la seconda apparizione con la maglia dell’Atalanta, sempre in Coppa, questa volta sono 45 i minuti di gioco che gli concede mister Gasperini durante il match vinto 3-0 contro il Pescara. Quanto basta per mettere in vetrina il gioiello nerazzurro. Come se non bastasse, arriva la convocazione anche per il turno successivo: l’appuntamento è allo Juventus Stadium, contro la corazzata bianconera. Al 60′, sul punteggio di 2-0 in favore della Vecchia Signora, Gasperini butta nella mischia il classe 1999 Latte Lath. E la partita cambia volto. Konko accorcia le distanze, Pjanic allunga ancora, poi arriva il momento tanto atteso: all’81’, il giovanissimo ivoriano sfrutta al meglio un bel cross di Conti, attacca l’area di rigore come i veri centravanti, anticipo secco su Lichtsteiner (non l’ultimo degli arrivati) e zampata da rapace puro a beffare Neto. Palla in fondo al sacco e gol che ridà speranza ai tifosi della Dea. Non basta, ai quarti di finale vola la Juve. Ma quel gol, Latte Lath difficilmente lo dimenticherà, trattandosi della prima rete in assoluto da professionista. E segnarla alla Juventus, in una cornice come quella dello Stadium, non è certo da tutti. “Ringrazio la squadra e il mister che ha creduto in me: Gasperini mi ha buttato nella mischia contro una grande squadra, ancora non ci credo: non è da tutti segnare allo Juventus Stadium. Un’osservatore mi prese quando giocavo nei pressi di Cremona, mio padre, che era un profugo, mi ha spinto verso il mio sogno. Tanti ragazzi vorrebbero essere qui al mio posto, mi sento fortunato”, ha dichiarato nel post partita il fresco 18enne, che ha compiuto la maggiore età soltanto nove giorni prima. Un bel regalo di compleanno. I suoi idoli? Li rivela lo stesso Latte: “Da bambino mi divertivo a fare il difensore, anche se appena avevo la palla mi buttavo all’attacco. Guardavamo tanto la nazionale ivoriana: Drogba era l’idolo di tutti, ma a me piaceva tantissimo anche Kalou perché giocava esterno. All’Atalanta, invece, guardo con attenzione Gomez per la sua tecnica incredibile, ma per velocità e movimenti osservo tanto anche D’Alessandro perché per ruolo e caratteristiche mi sento più simile a lui”.

Latte Lath è senza dubbio un ragazzo di grandi prospettive, dotato di un repertorio completo in cui spicca la capacità d’accelerare palla al piede, i repentini cambi di direzione e l’imprevedibilità. Senza dimenticare una freddezza in zona gol che con gli anni sta sempre di più affinandosi, come dimostra proprio la zampata da vero rapace contro la Juventus. A Zingonia sono consapevoli di avere tra le mani l’ennesima pepita d’oro sfornata dal proprio settore giovanile. Nel frattempo il club nerazzurro si gode lo splendido momento di Junior Emmanuel Delan Latte Lath, per tutti Latte, pronto a seguire le orme dei tanti talenti che lo hanno preceduto con la maglia della Dea. Dopo gli affari Caldara e Gagliardini, l’Atalanta pregusta già la prossima plusvalenza da urlo, sempre rigorosamente homemade.

Foto: sito ufficiale Atalanta