L’avvocato Grassani sul caso Icardi: “Attenzione prima di parlare di mobbing”
Il rapporti tra
Mauro Icardi dell'
Inter vanno sempre più deteriorandosi, tanto che l'attaccante argentino ha fatto causa alla società nerazzurra chiedendo il reintegro in squadra, proprio come avevamo ventilato già lo scorso
4 luglio. A riguardo ha parlato l'avvocato esperto in diritto sportivo
Mattia Grassani, che alla
Gazzetta dello Sport si è espresso sul caso e sugli esiti previsti: "
Attenzione prima di parlare di mobbing nel mondo del lavoro sportivo: è il comportamento datoriale più grave che possa esistere. Si fonda su ripetute umiliazioni inflitte al calciatore, privazione dei diritti fondamentali quali l‘utilizzo dello spogliatoio unitamente ai compagni, la disponibilità delle divise sociali, lo svolgimento di allenamenti differenziati, in orari e luoghi diversi dalla prima squadra, con tecnici che non fanno parte dello staff, insomma la totale demolizione della professionalità dell’atleta. Il caso Albertazzi era una situazione diversa, il Verona lo faceva cambiare in un altro spogliatoio, non si allenava mai nello stesso campo della squadra e gli tagliarono le gomme dell’auto nel parcheggio del centro sportivo. Sembra che le doglianze di Icardi riguardino lo svolgimento della parte tattica in maniera non corretta, la mancata partecipazione alle partitelle infrasettimanali e altri comportamenti di analoga natura. Se la società può decidere che un giocatore così importante non rientri più nel progetto tecnico? È questo il vero fulcro del contenzioso. In materia abbiamo soltanto un precedente, quello del 2010 del Cagliari che decise di puntare sul portiere Agazzi, escludendo, di fatto, da qualsiasi attività ufficiale il titolare appena rientrato dai Mondiali del Sudafrica, Federico Marchetti. Il presidente Cellino dichiarò ufficialmente che Marchetti non rientrava nei piani tecnici e questi si rivolse al Collegio Arbitrale ma la sua domanda venne archiviata. Più in generale, teniamo presente che la sfera di programmazione compete alla società e quella tecnica all'allenatore responsabile della prima squadra, ambiti di competenza nei quali è difficile entrare e sui quali l’autonomia è notevole. L’esito, da spettatore esterno, è imprevedibile. Partita aperta ad ogni risultato, nella quale la ricostruzione in fatto, più che in diritto, della vicenda potrà far pendere l’ago della bilancia da una parte o dall'altra. Circa i tempi, avendo Icardi promosso il ricorso con procedura accelerata, entro 45 giorni dall'insediamento del Collegio il lodo dovrà essere emesso e sarà un verdetto inappellabile". Foto:
L'Equipe