Lazio-Sarri: non ci sono segreti, ma una sola spiegazione. Tra “ballerini” e finti preti
Il gran momento della
Lazio non ha segreti, ma una spiegazione chiarissima:
Maurizio Sarri ha condotto il mercato in perfetta sintonia con
Claudio Lotito. Ben oltre Igli Tare, nessuno si offenda ma è la sacrosanta verità. Il mercato dalla prima stagione di Sarri alla Lazio era stato un ibrido, un minestrone insipido, un ritardo continuo. Lo scorso gennaio ci sarebbe stata la possibilità di rimediare, nulla. La svolta è della scorsa estate quando Lotito ha intuito che si sarebbe dovuto affidare a Sarri, cento per cento, per una rivoluzione copernicana. Il mercato è stato un filo diretto tra presidente e direttore sportivo, la ricerca dei ruoli da coprire nei dettagli e senza trascurare gli aspetti tattici. Un’altra Lazio nelle strategie 12 mesi dopo: Tare isolato, lo stesso Tare che aveva avuto il sostegno incondizionato del 50 per cento dei giornalisti che seguono le vicende biancocelesti. Adesso i “focola...i” sono spenti, troppo facile parlare dopo un 4-0 a Firenze e un percorso fin qui importantissimo. E dopo soprattutto attacchi gratuiti, senza senso, per un pareggio in Austria. E i gattoni in tangenziale, finti preti, che cambiano idea dopo ogni risultato, sono soltanto da compatire. Non ci sono segreti nella nuova Lazio, ma una sola logica: il rapporto Lotito-Sarri, incondizionato, alla larga da gelosie, intromissioni e/o interessi personali. La svolta assoluta, geniale manovra contromano sull’autostrada biancoceleste. Un’ultima cosa: il “ballerino” che aveva escluso al 100 per cento il ritorno di Allegri alla Juve ora lo scagiona, ritenendolo incolpevole all’interno della profonda crisi Juve. Figli e figliastri nei giudizi, al solito. Lui sostiene anche, ci vuole coraggio, che la campagna acquisti della Lazio fosse stata esageratamente criticata. Da chi? Un patetico tentativo di difendere qualche amico, ma il “ballerino” (in piena febbre da sabato sera...) dovrebbe capire - e non capisce - che il mercato è andato bene proprio perché c’è stata una strategia diversa rispetto all’anno precedente. Mercato bocciato? Esattamente il contrario, voto 7: la Lazio era stata promossa come il Napoli (voto 8) e l’Atalanta (6,5). Il problema è solo del “ballerino” perennemente in ritardo: lo stesso che aveva massacrato di critiche Sarri alla Juve, malgrado uno scudetto; lo stesso che ha continuato a sparare fino a dieci minuti fa, lui e i discepoli della stessa parrocchia, prima di prendere posto - come al solito - sul carro. Comunque vada, questa per la Lazio è una stagione profondamente diversa, la semina vera in attesa del raccolto. Foto: twitter Lazio