LE GIUNTOLATE E LO SPALLETTISMO: È UN NAPOLI SENZA LIMITI
12.02.2023 | 23:59
Le “Giuntolate” e lo “Spallettismo”: il Napoli è questo, senza limiti. Ci sono numeri paurosi: 22 giornate, 59 punti, appena sette lasciati per strada, un percorso che può frantumare qualsiasi record. Non sono i numeri, paurosi e lo ripetiamo, ma il modo di interpretare le partite, di sapersi adattare, di vincere in qualsiasi modo. Una macchina autentica, una ruspa esagerata, il Napoli solleva e distrugge tutto ciò che incontra. Le “Giuntolate” sono uno straordinario lavoro di calciomercato, lo scorso luglio nella depressione generale per la partenza di diversi big, avevamo soltanto chiesto di tirare le somme alla fine della sessione estiva. Stava nascendo, in silenzio, un Napoli da sballo. Lo stesso Napoli che, oggi, ha vinto la Champions del bilancio: se il club decidesse ipoteticamente di mettere sul mercato Osimhen e Kvaratskhelia, ma De Laurentiis ha già spento qualsiasi ipotesi, porterebbe a casa una cifra non troppo lontana dai 250 milioni. Aggiungete tutti i bonus che volete rispetto a una base ipotetica rispetto ai due cartellini, ma il traguardo sarebbe a quota 250. Le “Giuntolate” sono quelle, ma non soltanto quelle. Quelle rendono l’idea: per Osimhen la scorsa estate il Napoli avrebbe ascoltato proposte da 100 milioni più bonus, dopo un campionato così travolgente soltanto qualche “pazzo” potrebbe decidere di alzare ancora e di avvicinarsi ai 150. E i “pazzi” ci sono, soprattutto nei pochissimi campionati al mondo che possono permetterselo. Kvaratskhelia è costato 10 e non è da fantamercato pensare che qualcuno possa mettere altri 90 e andare in tripla cifra. Oggi questi non sono problemi e pensieri del Napoli, assolutamente. C’è una marcia da portare fino in fondo, una Champions che riparte, una concentrazione maniacale. Lo Spallettismo è la ricerca continua del minimo dettaglio e della perfezione. Due anni sabbatici, voluti senza sconti e con qualche no a chi lo aveva cercato, sono bastati (e avanzati) per rimettere in moto e proporre la solita filosofia. Le squadra di Spalletti hanno sempre giocato bene, anzi benissimo, hanno curato i particolari e hanno espresso un calcio vero. Gli amanti dei luoghi comuni lo stavano, e magari lo stanno, aspettando perché quei cali che hanno talvolta caratterizzato le sue squadre. E che – secondo chiacchiere metropolitane – dovrebbero ripetersi. Chiacchiere, appunto, perché lui sta rispondendo con i fatti, mentre gli altri fanno collezione di inutili parole. Lo Spallettismo del secondo anno è la ricerca del raccolto, non soltanto del bel gioco. Lo Spallettismo si sposa benissimo con il Giuntolismo per un Napoli senza limiti. Lo stesso Giuntoli che qualcuno, un paio di anni fa, avrebbe voluto lontano da De Laurentiis, perché ritenuto colpevole chissà di cosa. Ah, forse di Lobotka e Rrahmani. Addirittura. Incompetenti.
Foto: twitter Napoli