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LE PAGELLE DELLA A: JUVE 9,5, MILAN 4,5

01.09.2016 | 23:45

I voti, squadra per squadra, sono il momento più sacro dopo il calcio mercato. Perché non saremo mai d’accordo, perché è giusto che ognuno la pensi in modo differente.

ATALANTA 5

Troppe contraddizioni, cattiva gestione di Sportiello e Pinilla, idee confuse. E la consapevolezza che per Sartori è sempre più complicato fare il direttore sportivo lontano dal Chievo. Com’è possibile dichiarare “Sportiello andrà via” per poi essere costretto a trattenerlo?

BOLOGNA 5,5

La vicenda Diawara andava letta meglio e prima. La cosa che balza agli occhi: l’assenza di un attaccante davvero capace di dialogare con Destro. Oppure nelle condizioni di sostituirlo, se Mattia fosse fuori per influenza o per squalifica. Viviani va bene, in uscita troppe incompiute (Morleo in testa).

CAGLIARI 7

Tutto molto bene. Da Borriello a Isla passando per Ionita, con Bruno Alves che cerca… l’ultima giovinezza in Sardegna. Sinceramente sarebbe stato quasi impossibile fare meglio. Compresa l’ultima beffa per Mati Fernandez.

CHIEVO 6

Ordinaria amministrazione con l’annunciato ritorno di Sorrentino. Molto interessante Parigini che può subito dimostrare di essere pronto per la serie A. Avremmo fatto qualcosa di meglio a centrocampo.

CROTONE 5,5

Dopo anni e anni di elogi, belle parole, manifesti a colori eccetera, stavolta dobbiamo cambiare. Mercato poco convincente, mezzo voto in più per le operazioni dell’ultimo giorno. Stranieri su stranieri quando bisognava capire che la serie A è un’altra storia e che un allenatore ha bisogno di certezze. Il frullatore della confusione, gli attaccanti soltanto al fotofinish, la storica serie A andava onorata con strategie diverse. E soprattutto con una tempistica migliore. Ora all’assemblaggio deve pensarci Nicola, in poche settimane.

EMPOLI 6

José Mauri può aiutare, per il resto è stata una rivoluzione già programmata con le cessioni dei vari Tonelli e Mario Rui. Ci convincono poco operazioni non da Empoli, ci riferiamo a Pasqual e Gilardino. Non mettiamo in dubbi le loro qualità, ma l’inversione di tendenza nella mentalità del club rispetto al passato. Sufficienza generosa.

FIORENTINA 5,5

Partiamo da un presupposto: la gente di Firenze pretende giustamente i campioni, ma deve fare i conti con una realtà diversa, con un bilancio da sistemare e con una famiglia che non allarga il budget a prescindere. Ben 34 cessioni, per questo il voto per Corvino è 8, ma un diesse deve avere un minimo di budget. Invece no. Impossibile trattenere Alonso dopo l’irruzione del Chelsea, resistenza per Borja Valerio e Kalinic. E 14 milioni lordi risparmiati con le cessioni di Pepito e Gomez. Resta il rimpianto Jovetic, qualche perplessità sulle due fasce. E magari la speranza che torneranno presto i tempi giusti per spendere.

GENOA 6,5

La solita collezione di stranieri, non tutti di primissimo livello, ma in piena coerenza con la filosofia del club. Per fortuna resistenza fino all’ultimo sul fronte Pavoletti, cederlo sarebbe stato un autentico autogol all’incrocio dei pali. Valore aggiunto in panchina, Juric ha tutto per stupire. Ocampos da seguire.

INTER 7,5

Certo, capiamo le perplessità. La prima: manca un uomo d’ordine a centrocampo. La seconda: sulle fasce, soprattutto a sinistra, diventa complicato pensare che ci sia l’uomo giusto al posto giusto. Capiamo. Ma quando, in pieno fair-play finanziario, porti a casa Banega, Candreva, Joao Mario e Gabigol non puoi certo pensare di dare un voto basso. La gestione della vicenda Mancini farà discutere e rischia di condizionare la prima parte della stagione perché De Boer non è il mago Silvan. Ma il voto al mercato esula da quanto accadrà sul campo.

JUVENTUS 9,5

A un certo punto del mercato avremmo dato…11 a Marotta e Paratici. Erano i giorni di Pjanic e Benatia, di Dani Alves, Pjaca e Higuain. Erano anche i giorni della cessione di Pogba, inevitabile a quelle condizioni. Di sicuro… 11 era un modo di dire, il modo migliore per sintetizzare le strategie bianconere di grandissimo spessore e livello. Non diamo 10 semplicemente perché Witsel è andato in testacoda all’ultimo minuto, non certo per colpa della Juve. Ma tutto il resto non si discute, di primissimo livello.

LAZIO 6

Qualche buona intuizione, per esempio Immobile e Bastos, ma anche i profondi sospiri (?) che accompagnano spesso i tifosi quando bisogna fare un mezzo salto di qualità. La vicenda Bielsa cartina di tornasole di un continuo, e mal riuscito, tentativo di uscire dalla solita routine. Almeno coerenza nel resistere alle offerte per De Vrij, Biglia e Keita. Sarebbe servito un esterno offensivo in più.

MILAN 4,5

L’ultima operazione di Galliani, l’assalto a Mati Fernandez, ancora con Pablo Cosentino al fianco. L’ha denunciato il Cagliari, è l’ennesima conferma della tristezza che ti assale quando pensi alle vicende rossonere di anni e anni fa. Malgrado opinionisti che tendono a difendere l’indifendibile, chiaramente per una questione di sopravvivenza. Ben vengano i cinesi, gli austriaci o gli australiani: se questo è il Milan… L’emblema del mercato: i soldi spesi per Sosa.

NAPOLI 7

Il voto al mercato sarebbe “otto” perché quando prendi Rog, Zielinski e Diawara hai messo a posto il centrocampo per i prossimi dieci anni. Maksimovic pagato troppo? Guardate quando hanno speso anni e anni fa per David Luiz, da poco tornato al Chelsea: i centrali di livello costano tantissimo. Il discorso vale per Milik che ha un presente luminoso e un futuro ancora più importante. Ma in generale è stato un mercato di spessore, macchiato da due cose (e qui il voto scende da 8 a 7): la gestione delle vicende Higuain e Gabbiadini, a tratti davvero incomprensibile.

PALERMO 4,5

Sembra il titolo di un film: “Affari di famiglia”. A Zamparini ormai frega un tubo dei tifosi rosanero, pensa solo a se stesso, altrimenti avrebbe investito almeno un milioncino per prendere un attaccante non a parametro zero. Ma Zamparini spende più per i consulenti, contento lui… E per un direttore sportivo, Faggiano, che da quando è arrivato si è fatto notare per aver mandato in frantumi trattative, per aver portato Gazzi e Diamanti (in quest’ultimo caso ha trovato la tavola apparecchiata…). Faggiano a Palermo dopo aver detto un mese prima al Trapani “no, non posso lasciarti..”: Pinocchio aveva il naso meno lungo. A proposito di Zamparini: ha fatto un comunicato per lamentarsi dei voti dei media. Voleva dieci in pagella? Tutti gli hanno dato dal cinque in giù. Tranne una voce fuori dal coro che non si è espressa, chissà perché…

PESCARA 6

Merita la sufficienza perché s’è sbattuto fino all’ultimo. L’usato sicuro con Pepe e Aquilani, un talento che può esplodere come Bahebeck, ma anche un piccolo-grosso problema in attacco dove – a parte Manaj – non c’è una prima punta di spessore. E non si può pretendere di giocare sempre con Caprari falso nueve. Non bella la gestione della vicenda Stendardo.

ROMA 6

Normale prendere di più da una società che ha un direttore sportivo come Sabatini e che molto spesso si contraddice tra una sessione e l’altra. Bruno Peres è il fiore all’occhiello, anche per le condizioni strappate al Torino, ma a centrocampo sarebbe stato necessario un intervento. E avremmo preso un attaccante per non puntare tutto su Dzeko.

SAMP 7

Un buonissimo mercato, fatto in anticipo e senza particolari ansie. Praet l’operazione in prospettiva migliore, ma senza sottovalutare Linetty. E immaginando che in un contesto del genere possa essere la stagione della consacrazione di Muriel. Semina anche per il futuro con Capezzi e Palumbo già perfezionati.

SASSUOLO 7

La filosofia è quella giusta: non sacrificare i migliori, tranne un paio di eccezioni (Vrsaljko e Nicola Sansone) per poi investire su ragazzi che hanno fatto bene in serie B. Sensi, Federico Ricci e Ragusa sono esempi significativi. Prendere Ferrari e lasciarlo a Crotone un’altra bella mossa. Idee chiare, anche nella gestione della vicenda Berardi. E se Matri avesse ancora voglia…

TORINO 6,5

Gli acquisti negli ultimi trenta metri sono da “7,5”, il colpo Valdifiori va segnalato e rimarcato. Ma non avremmo aspettato l’ultimo secondo per cedere Maksimovic al Napoli, in modo da non correre il rischio di vedere sfumare acquisti già fatti, vedi Simunovic all’ultimo secondo. Ma non si può certo pretendere tutto dalla vita…

UDINESE 5

De Paul e Kums sono interessanti operazioni, ma la filosofia è un po’ cambiata negli ultimi anni. Anche il livello dei direttori sportivi che lavorano per la famiglia Pozzo, chiaro segnale di un’inversione di tendenza. Il Watford tira di più, in Friuli solo routine. Talvolta neanche quella.