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Le panchine al Milan dopo gli stenti di Napoli: quante difficoltà per Bakayoko

21.04.2022 | 22:49

Tornato in Italia nella scorsa stagione su espressa richiesta di Gennaro Gattuso, allenatore con il quale aveva già condiviso una parentesi nel Belpaese (il Milan 2018/2019), il secondo capitolo tricolore di Tiémoué Bakayoko non si può certamente annoverare tra i capitoli più fertili del libro della carriera del centrocampista.

L’annata 2020/2021, nel corso della quale ha difeso i colori del Napoli, ha restituito sensazioni contrastanti sul centrocampista francese, emerso come calciatore potenzialmente dominante agli esordi con Rennes e Monaco, ma rivelatosi di un livello probabilmente diverso rispetto alle attese. Mezzi fisici importantissimi ma un gioco meccanico, poco qualitativo e dal ridotto protagonismo. All’ombra del Vesuvio, complice anche la stagione turbolenta vissuta dal sodalizio partenopeo, il ricordo lasciato non è stato certamente scintillante, motivo per il quale le strade si sono separate.

Il ritorno al Milan avrebbe potuto e dovuto significare una sorta di rinvigorita giovinezza per il classe ’94, ma dal 17 gennaio non è più sceso in campo. Tanta panchina – e qualche acciacco fisico – hanno ridotto a zero il suo impiego dal post Spezia (sconfitta casalinga e pessima prestazione) in poi. Giocatore che funziona da riferimento, probabilmente Bakayoko è poco confacente alla richiesta dinamica del calcio di Pioli, dove gli smarcamenti sono costanti e gli spazi vanno occupati in maniera non codificata. Il ragazzo è in prestito dal Chelsea, ed è ragionevole essere scettici circa la sua permanenza in rossonero.

Foto: Twitter Milan