Le panchine al Milan dopo gli stenti di Napoli: quante difficoltà per Bakayoko
Tornato in Italia nella scorsa stagione su espressa richiesta di Gennaro Gattuso, allenatore con il quale aveva già condiviso una parentesi nel Belpaese (il Milan 2018/2019), il secondo capitolo tricolore di
Tiémoué Bakayoko non si può certamente annoverare tra i capitoli più fertili del libro della carriera del centrocampista. L'annata 2020/2021, nel corso della quale ha difeso i colori del
Napoli, ha restituito sensazioni contrastanti sul centrocampista francese, emerso come calciatore potenzialmente dominante agli esordi con Rennes e Monaco, ma rivelatosi di un livello probabilmente diverso rispetto alle attese. Mezzi fisici importantissimi ma un gioco meccanico, poco qualitativo e dal ridotto protagonismo. All'ombra del Vesuvio, complice anche la stagione turbolenta vissuta dal sodalizio partenopeo, il ricordo lasciato non è stato certamente scintillante, motivo per il quale le strade si sono separate. Il ritorno al
Milan avrebbe potuto e dovuto significare una sorta di rinvigorita giovinezza per il classe '94, ma dal 17 gennaio non è più sceso in campo. Tanta panchina - e qualche acciacco fisico - hanno ridotto a zero il suo impiego dal post Spezia (sconfitta casalinga e pessima prestazione) in poi. Giocatore che funziona da riferimento, probabilmente Bakayoko è poco confacente alla richiesta dinamica del calcio di
Pioli, dove gli smarcamenti sono costanti e gli spazi vanno occupati in maniera non codificata. Il ragazzo è in prestito dal
Chelsea, ed è ragionevole essere scettici circa la sua permanenza in rossonero. Foto: Twitter Milan