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Lecce, oltre un mese buttato via con Meluso “scudo”. I fatti dicono…

24.04.2017 | 23:59

Il Lecce ha cambiato allenatore, come vi abbiamo raccontato ieri sera. Pasquale Padalino sfiduciato, esonero inevitabile, la soluzione Rizzo (già incontrato nella serata di ieri)) da subito ben chiara in testa su proposta del direttore sportivo Meluso. Sondate altre soluzioni (Dionigi in testa), ma la linea Rizzo ha subito fatto breccia sull’onda dell’emotività. E con i consigli di De Canio, oggi opinionista televisivo in assenza di una panchina. Ci sentiamo di dire una cosa: dopo il derby perso oltre un mese fa a Foggia Padalino era entrato nel mirino della critica e il Lecce aveva fatto orecchie da mercante. Giustamente aveva voluto difendere l’allenatore reo – secondo la tifoseria – di aver salutato in modo troppo caloroso l’ambiente foggiano (che lo ha visto a lungo protagonista) malgrado un tonfo alla guida del Lecce. Meluso aveva fatto da “scudo” difendendo l’allenatore, ma oltre un mese dopo la società ha deciso di esonerare Padalino. Su tempistica e modalità ci sarebbe molto da obiettare, la sconfitta con il Messina ha fatto saltare il banco, ma la situazione persisteva da oltre un mese. E quindi sarebbe stato meglio cambiare prima per evitare questa baraonda alla vigilia dei playoff. Perché, diciamolo chiaro e forte, se non fosse promozione attraverso la coda della stagione regolare sarebbe un fallimento. E qualcuno dovrebbe assumersi responsabilità enormi, a maggior ragione dopo la gestione della vicenda Padalino. Argomenti validi soprattutto per Mauro Meluso ancora alla ricerca della prima soddisfazione da direttore, ovvero la vittoria di un campionato dopo ottimi budget e lunghi inseguimenti in giro per l’Italia.