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Lecce, presentazione D’Aversa: “Non voglio chiedere calciatori che ho avuto in passato”

04.07.2023 | 12:13

Procede la Conferenza Stampa di presentazione di Roberto D’Aversa al Lecce. Parla il nuovo tecnico dei pugliesi della squadra che ha visto nella stagione appena passata e di come potrebbe cambiarla: “Lo scorso il campionato è stato equilibrato, ma lo scorso anno il Lecce ad esempio ha fatto 6 punti con l’Atalanta, ha vinto con la Lazio…Pretendo molto dai calciatori, sul mercato posso dare delle idee: io non voglio chiedere calciatori che ho avuto in passato, anzi credo sia stimolante conoscere anche nuove personalità. Conosco Di Francesco e Dermaku, sicuramente sotto l’aspetto del rapporto umano parto avvantaggiato perché li conosco, ma un allenatore deve sempre comportarsi con coerenza con tutti”. Sull’attitudine difenisva, i soli 46 gol subiti e la totale inversione dopo l’era Liverani: “Credo che, soprattutto in Serie A, spesso e volentieri vincono le squadre con le migliori difese. Ma questo non vuol dire avere un atteggiamento remissivo, noi dobbiamo anche ragionare su come andare a far gol per vincere le partite. Ma non commento il lavoro di Liverani o Baroni, ma qualche anno fa quello stop per Covid ha inciso molto per il Lecce, lo dissi nel parcheggio dello stadio a Sticchi Damiani”.  Sul suo rapporto con Sticchi Damiani:Conosco il presidente, è una famiglia per bene. E poi vengo a lavorare con un direttore sportivo i cui risultati ottenuti sono sotto gli occhi di tutti. Arrivo in un grande ambiente, ci metterò tutto me stesso”. Gli chiedono se si è già sentito con Corvino per i gioielli della rosa: “Vanno fatti i complimenti al club, io arrivo oggi e ho poco merito su quanto fatto in passato. Sui gioielli: si sa che possono arrivare offerte, se c’è la possibilità di patrimonializzare è giusto che questo accada. Ma noi abbiamo un maestro nel cercare alternative, abbiamo le idee ben chiare su quelle che sono le nostre strategie di mercato”.
Interviene Corvino: “Quanto fatto fa parte del passato, voi li chiamate miracoli ma noi imprese. Vivere di quello fatto, nuoce il presente. Se il modello è giusto e i risultati sono arrivati, ovviamente, significa che dobbiamo andare avanti su quella strada: il percorso è più importante dell’obiettivo, l’ho sempre detto. Fare un percorso giusto è più apprezzabile”.

Foto: Instagram D’Aversa