LEONARDO MANCUSO, PRINCIPE DI LEGA PRO CON ZEMAN NEL DESTINO
07.03.2017 | 09:25
Marzo, mese che porta in dote la primavera. Ma anche, parlando di calciomercato, le prime tracce in vista della prossima stagione. E ieri vi abbiamo parlato del colpo a parametro zero del Pescara, che ha sostanzialmente sbaragliato la concorrenza per Leonardo Mancuso. Giocando d’anticipo, ossia prima che i riflettori si accendessero del tutto sull’esterno offensivo della Sambenedettese, da due giorni capocannoniere non solo del girone B ma di tutta la Lega Pro. Merito del poker rifilato a domicilio al malcapitato Sudtirol: due rigori, un calibrato colpo di testa a scavalcare il portiere in uscita ed un preciso piattone destro. E, per non farsi mancare nulla, anche l’assist a Bernardo: mattatore assoluto del roboante 5-2 con il quale i marchigiani hanno espugnato Bolzano. L’estate scorsa, quando l’ormai ex ds Federico lo aveva regalato a Palladini, anche lui fresco di addio, in pochi avrebbero immaginato che regalo migliore, per il ritorno tra i professionisti dopo 7 anni, non avrebbe potuto esserci. Già, perché l’esplosione di Mancuso non era minimamente preventivabile: basti pensare che nelle precedenti cinque stagioni Leonardo aveva segnato complessivamente 16 gol, mentre quest’anno è già arrivato a quota 18, riscoprendosi bomber pur senza avere – per ruolo – l’obbligo di fare la differenza negli ultimi sedici metri. Numeri e spunti di categoria superiore, sfoggiati costantemente all’esito di un processo che ha portato il ventiquattrenne specialista lombardo ad acquisire, finalmente, consapevolezza dei suoi mezzi.
A San Benedetto del Tronto Mancuso ha trovato la sua dimensione ideale, peccato – per la società di Fedeli – che l’accordo sottoscritto nel mese di agosto fosse soltanto di durata annuale. Stiamo parlando però di un ragazzo che conosce il significato della parola gavetta, con la cultura del lavoro ben radicata. Un professionista senza grilli per la testa, che fino alla fine lascerà in campo ogni goccia di sudore per i colori rossoblu, a maggior ragione in caso di (possibile/probabile) partecipazione ai playoff. “In carriera avevo messo a segno qualche doppietta, nessuna tripletta, oggi sono arrivati addirittura 4 gol. Ma sono contento soprattutto perché ci sono serviti a ritrovare la vittoria. Le voci di mercato? Credo di aver dato la risposta giusta a chi pensava che potessero rappresentare una distrazione, le voci girano e fanno piacere, ma l’importante è non farsi condizionare”, queste le dichiarazioni rese a caldo domenica pomeriggio. Difficilmente in tempi brevi dalla bocca del giocatore arriveranno conferme in merito alla destinazione Pescara, com’è naturale che sia a campionato in corso. Ci saranno tempi e modi.
Leonardo nasce a Milano, il 26 maggio del 1992, e cresce nel settore giovanile del Milan. Nell’estate del 2011 il club rossonero lo cede al Pizzighettone, buona stagione tra i dilettanti conclusa con 11 reti all’attivo, al di là dalla partecipazione al Torneo di Viareggio dopo essere stato selezionato per la rappresentativa Serie D. Qualche mese dopo arriva la chiamata della Carrarese in C1: altri 11 gol, nell’arco di due stagioni, per poi misurarsi in Serie B con la maglia del Cittadella: 2 segnature in 14 apparizioni, prima di tornare in Lega Pro – nel gennaio del 2015 – per accettare l’offerta del Catanzaro, indossando la cui maglia timbra il cartellino altre 5 volte in diciotto mesi. Dell’attualità vi abbiamo già parlato. Venendo invece alla prospettiva, le sue caratteristiche lo rendono perfetto per il 4-3-3 della Samb…ma anche di Zeman. Mancuso solitamente parte da sinistra in modo da poter esaltare il suo destro, con il classico movimento a rientrare: il tipico esterno a piedi invertiti, insomma. Il Pescara ha scelto di affidare al boemo la ricostruzione, Zdenek è tornato in Abruzzo per chiudere nel migliore dei modi il campionato in corso e poi, salvo miracoli, guidare la missione risalita. Nel 2011-12 stravinse la B con Verratti in cabina di regia e il tandem Insigne-Immobile (46 gol in due) in avanti. Due dei tanti attaccanti, della lunga serie aperta da Totò Schillaci e Beppe Signori, ad essere stati valorizzati da Zeman, potenziale Re Mida per chiunque abbia un minimo di confidenza con la porta avversaria. Il trasloco sarà breve, una novantina di chilometri, ma prima il numero 7 della Samb vuole regalare altre soddisfazioni al popolo del “Riviera delle Palme”.
Foto: Troiani-Facebook ufficiale Sambenedettese