40 anni e non sentirli. Quando si dice che il calcio non è solo una professione, ma una vera e propria ragione di vita. Si potrebbe tradurre così il momento che sta attraversando Juan Carlos Valeròn, classe 1975. 40 anni compiuti lo scorso 17 giugno. Una vita spesa ad inseguire un pallone. anche quando la vita potrebbe regalare tutt’altro.
Valeròn ha deciso di continuare a giocare, di appendere le scarpette al chiodo proprio non ha voglia. Nella giornata di ieri ha rinnovato il suo contratto che lo lega al Las Palmas, club che nella prossima stagione tornerà a giocare in Primera Division. Un altro anno ancora, per Valeròn. Un altro anno a dimostrare l’attaccamento ad uno sport che è essenza vitale.
Molti appassionati lo ricorderanno come uno degli uomini simbolo del Deportivo La Coruna. Una vera e propria bandiera del club galiziano, con i suoi 13 anni di onesta militanza. Trequartista classico, dotato di talento e classe pura, Valeròn ha sempre giocato dietro le punte, dettando l’ultimo passaggio e ispirando gli attaccanti col suo tocco estremamente preciso ed elegante. Non a caso, è stato ribattezzato dai tifosi del Deportivo come El Mago e El Maestro.
La sua lunghissima carriera da calciatore inizia nelle giovanili del Club Deportivo Arguinegìn, la squadra del suo paese natale nella quale ha giocato anche un giovanissimo David Silva. Il passo successivo avviene quando si trasferisce alle giovanili dell’Uniòn Deportiva Las Palmas, dove riesce a mostrare il suo talento. Talento che, dopo una stagione trascorsa nella squadra B, gli regala l’esordio in prima squadra nella stagione 1995/1996 e dove resta per due campionati.
Nel 1997, il Maiorca decide di puntare su di lui e di farlo esordire in Primerà Division: nella sua prima stagione nel principale campionato iberico, totalizza 47 presenze e quattro gol. Un anno più tardi, l’approdo all’Atletico Madrid, un club ambizioso e importante, con tanta storia. Ma a Valeròn non tremano le gambe e riesce ad ottenere il posto da titolare nella squadra guidata allora da Arrigo Sacchi, vincendo la concorrenza di Juninho Paulista, all’epoca vera stella incontrastata dei Colchoneros. Due finali di Coppa del Re perse (nel 98/99 contro il Valencia di Ranieri e l’anno successivo contro l’Espanyol), e una semifinale di Coppa Uefa sono il magro bottino di Valeròn nella non esaltante parentesi madrilena.
Ma la sua storia, in realtà, deve ancora cominciare. E’ nell’estate del 2000, all’inizio del nuovo millennio, che El Mago si trasferisce al Deportivo La Coruna fresco vincitore del campionato. E’ in Galizia che Valeròn trova la sua consacrazione definitiva. Acquisto oneroso, ben 11 milioni di euro, fortemente voluto dal presidente Augusto Cèsar Lendoiro, che in lui vedeva il fulcro su cui costruire la squadra. Con la maglia del Deportivo, indossata per 13 lunghi anni, arrivano anche i trofei: due Supercoppe di Spagna (2000 e 2002), una Coppa di Spagna (stagione 2001/2002) ed anche un titolo di Segunda Division (nel 2011/2012) per dimostrare l’attaccamento alla maglia.
Nel 2013, a 38 anni, dopo 422 presenze e 32 gol, Valeròn decide di tornare a casa, in quel Las Palmas che gli regalò i natali calcistici nel lontano 1995. "Certi amori non finiscono, fanni giri immensi e poi ritornano", diceva una famosa canzone. El Mago è pronto ad incantare ancora la platea di Las Palmas. Perché, anche a 40 anni, l’amore per il calcio non si ferma.
Foto: Twitter ufficiale Las Palmas