L’indiscrezione: Cairo ha ragione, ma il canto del Gallo deve essere libero e felice. Il Milan…
Urbano Cairo ha ragione da vendere quando dice che c'è una clausola (valevole soltanto per l'estero) che libera
Belotti. E che in caso contrario non ha intenzione di cedere il Gallo. Il
Toro non ha problemi di bilancio, ha pianificato per tempo tutto e quando dice che prima di venderlo ci penserà 100 volte fa benissimo. In fondo quando gli aveva adeguato il contratto, promettendogli la fascia di capitano, lo aveva fatto con la totale disponibilità del diretto interessato e con la felicità di cui avrebbe voluto scrivere la storia granata. Ma poi le cose cambiano, i grandi club ti fanno il filo, magari non hanno 100 milioni e magari ti gira un po' la testa. Il Milan farebbe di tutto pur di prendere
Belotti, magari aumentando l'offerta al rientro dalla tournée in Cina e portandola a 60-65 milioni con contropartite tecniche. Ovvero il budget oggi a disposizione per un attaccante di livello, senza dimenticare la frenesia di
Kalinic che intende indossare al più presto il rossonero. Se le parole di
Cairo coincidono con la volontà di
Belotti basterebbe svegliarsi domattina con un bel comunicato firmato dall'attaccante. Oppure con una dichiarazione che certifichi "resto al Toro senza se e senza ma". In modo che il canto del
Gallo sia libero e felice. In caso contrario è normale pensare che il
Milan ci riproverà, pur essendo la montagna
Cairo molto difficile da scalare. L'incontro in Valtellina e le dichiarazioni del pres più quelle di
Petrachi sono la logica conseguenza di un'efficiente organizzazione, quella granata, in nome della coerenza. Per spazzare qualsiasi dubbio basterebbe un comunicato domani, Belotti resta e amen. Altrimenti, ci saranno altri giorni caldi, magari un incontro con il Milan per capire davvero fin dove potrà spingersi il club rossonero. E fin dove sarà disposto ad arrivare a Cairo, ci riferiamo alla clausola da 100 valevole soltanto per l'estero. A meno che un comunicato domani spazzi via qualsiasi dubbio. Da questa storia emerge una sentenza: tutti, ma proprio tutti, dovranno uscirne contenti e motivati, senza alcun tipo di scrupolo e senza l'ipotesi di un pentimento futuro.
Foto: Twitter ufficiale Torino