Si chiama Edoardo Soleri, per tutti Edo. Un ragazzone classe 1997, ben 194 centimetri, per gli addetti ai lavori il "nuovo Toni". La Roma se lo coccola, la sua media stagionale è da urlo: 29 reti in 27 partite, non tutte da titolare. Un gol ogni 78 minuti, oltre dieci assist: sono numeri di un predestinato. Cresciuto nel Futbolclub, valorizzato dalla Roma, Baronio e Muzzi gli allenatori che lo hanno svezzato, un'infanzia tra Argentina e Brasile per gli impegni di lavoro di papà Ugo. La mamma Roberta sfegatata tifosa giallorossa, a Rio il problema spesso era quello di trovare la parabola giusta per non perdersi le partite della Roma. Già la scorsa estate per Soleri c'era la fila, soprattutto in serie B avrebbero voluto prenderlo in prestito, ma il club di Pallotta decise di tenerlo per consentirgli di partecipare alla Youth League. In Champions ha già esordito, nel 2015 a Borisov: due minuti durante la gestione Garcia che per Edo equivalgono a ricordi indelebili. In attesa del salto perché Soleri lo ha meritato con i fatti: lo stanno seguendo in serie A, nel caso specifico l'Empoli, ma forse sarebbe il caso di fare una tappa intermedia perché la B spesso diventa un trampolino straordinario. E c'è già davvero un'altra fila come la scorsa estate: Benevento, Carpi, Brescia, Cittadella, lo stesso Foggia in caso di promozione. Certo che Edo ne ha già fatta di strada: da Rio alla Roma, in attesa dell'ultima spallata verso la celebrità. Ovviamente a suon di gol...
