Dura la vita senza Ibra all’ombra della Tour Eiffel. Lo stradominio delle ultime stagioni è soltanto un pallido ricordo per il Paris Saint-Germain. Con Unai Emery i campioni di Francia pensavano di aver fatto bingo, invece, quando con una sola giornata al termine del girone di andata, il ruolino dei Les Parisiens lascia molto a desiderare: 4 sconfitte e 3 pareggi sono tanti per una squadra abituata a fare man bassa. L’ultimo ko, appena maturato nella tana del Guingamp, rischia di pesare tantissimo: il Psg è rimasto al terzo posto, rispettivamente a 4 e 3 punti da Nizza e Monaco, che però hanno giocato una partita in meno e domani sono attesi da impegni casalinghi. Nessuno, in quel di Parigi, si sarebbe aspettato di arrivare a Natale non solo non al comando, ma addirittura con un distacco che può essere già importante. All’attivo l’ex demiurgo del Siviglia dei miracoli può vantare la qualificazione nel girone di Champions, ordinaria amministrazione considerato che - oltre all’Arsenal - le avversarie si chiamavano Basilea e Ludogorets. Al di là del fatto che l’abbinamento agli ottavi, con il Barcellona, nulla di buono lascia presagire per il prosieguo dell’avventura continentale. La posizione di Emery già non era solidissima prima di questo ulteriore passo falso, così come è vero che il Psg non è club abituato a cambiare in corsa. Ma a questo punto nulla si può escludere. E, in caso di ribaltone, vi confermiamo quanto anticipatovi nei giorni scorsi, ossia che Roberto Mancini occupa un posto di rilievo nella ristretta lista di candidati al vaglio di Al-Khelaifi e Kluivert.