All'inizio si sono sopportati abbastanza. Walter Sabatini avrebbe voluto continuare con Garcia, ricorderete alcune sue dichiarazioni di fine 2015. E quando Pallotta aveva cercato di agganciare Spalletti, erano i giorni delle festività natalizie, fu lo stesso direttore sportivo a mettersi abbastanza di traverso. Infatti Pallotta rinviò, Spalletti non la prese benissimo, per poi procedere alla svolta in panchina qualche settimana dopo. E all'inizio i rapporti tra l'allenatore e il direttore sono stati molto formali, indipendentemente dalle dichiarazioni ufficiali. Sabatini, che nel frattempo ha preparato un buonissimo mercato invernale, aveva in quei giorni deciso di aprire al Bologna che lo aveva cercato come priorità. E le cose sono andate avanti così fino a qualche settimana fa, quando il disgelo è stato totale, comprese le dichiarazioni sincere dell'allenatore che auspicava una conferma di Sabatini nella Capitale, sponda giallorossa. Sabatini aveva deciso di andare avanti fino al 30 giugno, poi ha comunicato al club felsineo che non sarebbe stato giusto aspettarlo, proprio perché molte cose si erano sistemate. Il Bologna ha ripiegato su Bigon che aveva già bloccato diverse settimane fa e il disgelo Spalletti-Sabatini ha fatto la differenza.