L’indiscrezione: Zaza e Lasagna non riscaldano la Lazio. La verità su Kurzawa, Reinildo e Emerson Palmieri
Nomi improbabili accostati alla
Lazio.
Simone Zaza non è un obiettivo, non ha le caratteristiche che chiede
Maurizio Sarri e non ci sono margini per uno scambio con il Torino. Se i granata, facciamo un esempio, fossero interessati a
Lazzari, proporre Zaza non porterebbe a una definizione dell’affare (anzi). Il discorso vale per
Kalinic, 34 anni da compiere, e anche per
Lasagna che è più un contropiedista piuttosto che una prima punta. E la partenza di
Muriqi deve comportare l’inserimento di un altro attaccante, non uno scambio con van Aanholt che ha un altro ruolo e che comunque non convince.
Hudson-Odoi piace molto come esterno, esattamente come continua a piacere
Kostic, ma il primo guadagna una tombola e sta trovando visibilità al Chelsea. Sarri ha chiesto un difensore centrale e/o un terzino (piace
Reinildo Mandava), un attaccante e al limite un centrocampista. Un paio di mosse a gennaio per poi rinviare a luglio gran parte delle operazioni per una Lazio che assomigli sempre più a lui. Per la fascia sinistra hanno detto e scritto che Sarri sia rimasto stregato da
Kurzawa, esterno in uscita dal Paris Saint-Germain: non è vero. Sarri lo aveva bocciato già qualche anno fa, quando era alla Juve gli avevano proposto uno scambio con
De Sciglio ma lui si oppose. Se Kurzawa arriverà, non sarà certo per una sua richiesta. A Sarri piace molto
Emerson Palmieri, ora a Lione, e spera di averlo la prossima estate. E ha espresso un buon giudizio su Reinildo Mandava, in scadenza con il Lille e apprezzato anche dal Napoli. Foto: Twitter Torino