L’Inter e la missione Stadium: dalla voglia di rivalsa di Conte al fattore Lukaku
07.03.2020 | 23:55
Il derby d’Italia è da sempre una delle sfide più affascinanti del calcio nostrano e non solo. Per anni è stato un incrocio tra due squadre in lizza per il primo posto, ma nell’ultimo decennio il valore diverso delle due squadre le hanno portate ad obbiettivi diversi. Ora Juve-Inter torna ad essere lotta vera per lo scudetto, con la terza incomoda Lazio a fare da spettatrice interessata. All’Allianz Stadium andrà in scena una sfida da brividi, in un’atmosfera inedita: sugli spalti non ci saranno tifosi, la prima storica volta in un derby d’Italia. Ma in palio c’è una posta altissima, vietato sbagliare per entrambe le armate. Da una parte la Juve, seconda in classifica a quota 60 punti (-2 dalla Lazio che ha giocato però una gara in più dei bianconeri), dall’altra l’Inter, terza con 54 punti (una gara in meno della Vecchia Signora, 2 in meno dei biancocelesti). I precedenti in Serie A? 173 e sorridono alla Juve (83 vittorie), 44 i pareggi e 46 i successi nerazzurri. I bianconeri, tra l’altro, hanno perso soltanto una delle ultime 14 sfide di campionato contro gli acerrimi rivali (l’1-2 del settembre 2016), mentre il 3-1 nel novembre 2012 rimane l’unico successo della Beneamata allo Stadium in A: da allora quattro successi per la Juventus (più 2 pareggi), che ha tenuto la porta inviolata nelle quattro occasioni più recenti.
L’Inter arriva al derby d’Italia dopo un momento particolare: le due vittorie in Europa League contro il Ludogorets, ma in precedenza i due ko contro Lazio e Napoli (quest’ultimo in Coppa Italia) avevano complicato i piani dei nerazzurri in vista della volata finale di stagione. Ecco perché la sfida contro la Juve può rappresentare la giusta occasione per rilanciare le proprio ambizioni in chiave scudetto. Anche perché nella testa di Conte il pensiero fisso è uno e uno solo: battere la “sua” Juve e riportare il tricolore nella Milano nerazzurra. Poi, naturalmente, per il tecnico nerazzurro ci sarà l’emozione della prima volta da nemico all’Allianz, lo stadio che per tre anni lo vide trionfare: un ritorno attesissimo, ma evidentemente “macchiato” dagli spalti privi di tifosi. In ogni caso, la voglia di rivalsa di Conte è tanta, anche in virtù delle recenti scaramucce con il suo vecchio club e la sua vecchia tifoseria. Don Antonio per espugnare lo Sadium si affiderà soprattutto al fattore Lukaku, a secco nell’ultima trasferta contro la Lazio ma pronto a rifarsi contro la Juve: da quando veste la maglia dell’Inter non è mai rimasto senza gol per due partite di fila fuori casa. L’attaccante belga è infatti il miglior marcatore in gare esterne nei top-5 campionati europei (ben 12 gol). Un vero e proprio fattore, appunto, lontano da San Siro.
Cinque mesi dopo la sfida d’andata, vinta 2-1 dai bianconeri, l’Inter si presenta all’appuntamento cruciale della stagione con diverse novità: i nerazzurri hanno profondamente investito nel mercato di gennaio, portando a Milano Young, Moses ed Eriksen. I primi due hanno arricchito numericamente e qualitativamente il settore degli esterni, fondamentale per lo sviluppo del gioco nel 3-5-2 nerazzurro, mentre Eriksen è il giocatore in grado di spezzare gli equilibri della gara, anche in corso d’opera. L’inserimento del danese nei consolidati meccanismi tattici di Conte è infatti ancora in fase embrionale, ma la sua qualità – anche per uno spezzone di partita – a centrocampo e tra le linee può risultare decisiva, così come le varianti tattiche sulle quali può contare Conte con l’inserimento dell’ex Tottenham. Ancora poche ore e poi la palla passerà al campo: l’unica certezza è che Juve-Inter torna ad essere a tutti gli effetti una sfida scudetto, a 17 anni di distanza dall’ultima volta. E allora sediamoci comodi, ci aspetta un derby d’Italia coi fiocchi (fatta eccezione per gli spalti vuoti).
Foto: Twitter ufficiale Inter