Lippi: “Napoli? Questo l’anno giusto, Inter e Roma si sono perse per strada. Su Dzeko e Buffon…”
22.01.2018 | 10:24
Marcello Lippi, ex tecnico della Juventus e attuale ct della Nazionale cinese, ha parlato ai microfoni di Radio Rai Uno all’interno del programma di Radio Anch’Io lo Sport: “Il campionato italiano è interessante. E’ partito con delle aspiranti importanti, ma con Inter e Roma che si sono perse per strada. Il Napoli però è una contendente importante, determinata e attiva, nei confronti della Juventus. Non escludo però che le altre possano rientrare, a parte le prime due in classifica. Anno giusto per il Napoli? Certamente. Prima di tutto perché è prima in classifica, poi perché ci crede molto. L’Europa League potrebbe dargli qualche problema, visto anche la rosa un po’ corta e la non abitudine a cambiare. Però la candidatura resta autorevolissima. Calcio orientale? C’è una nuova e forte attenzione sui settori giovanili e sullo sport a scuola. Prima non c’erano squadre giovanili, non c’erano campionati per i giovani. Ora è obbligatorio per le squadre di Serie A e B avere squadre del settore giovanile. Le polemiche di alta classifica? Ci sono schermaglie da vertice ma i campionati non si decidono con queste polemiche a distanza. Vince il più forte sempre, magari non il più bravo, ma il più forte di sicuro. Gasperini? La consacrazione è avvenuta una decina di giorni fa quando l’Atalanta ha vinto a Napoli in Coppa Italia. Lì è emersa la difficoltà del Napoli ad affrontare i nerazzurri. Allegri è uno molto attento alla preparazione alle sfide, perché sa che la tattica non è determinante per una vittoria quanto il carattere e la carica dei giocatori. Inter e Roma delusioni? Non sono grandi delusioni, sono squadre che hanno cominciato con le caratteristiche degli allenatori. Spalletti è un grande compattatore di gruppo ed ha ottenuto subito dei risultati importanti. Poi ha avuto qualche problema, ma ha molto intelligentemente fatto notare alla società che manca qualcosa. Se metterà a posto le cose con questo mercato, l’Inter potrà rientrare dietro le prime due. Di Francesco è arrivato tra lo scetticismo generale e invece è riuscito a coinvolgere i giocatori. Ma adesso, anche qui, il mercato sarà determinante. La cessione di Dzeko? Potrebbe anche essere una cosa bella puntare tutto su Schick e Defrel. Buffon? Qualsiasi cosa persone come lui farà dopo la fine della carriera, la farà benissimo. E’ un leader ed è bravissimo a coinvolgere le persone intorno. Io gli consiglierei di finire quando deciderà lui in prima persona, perché so che il record di Maldini un po’ gli interessa. Quando poi deciderà di fermarsi, che stacchi almeno un paio d’anni prima di iniziare il ruolo successivo, che sia alla Juve o in Nazionale. La Lazio? Le motivazioni sono legate alla qualità della società, con Tare che è straordinario nello scegliere giocatori che nessuno conosce portandoli al top. Sanno individuare quali sono i giocatori da rilanciare, come Immobile per intendersi. Poi anche Simone è veramente bravo, in tutto, dall’organizzazione della squadra fino alla gestione dello spogliatoio. Da dove ripartire dopo il fallimento della Nazionale? Da quando c’è la Federazione, quindi più di 100 anni, è sempre riuscita ad andare al Mondiale a parte due volte. E’ un curriculum che tutte le Nazionali vorrebbero, considerando le nostre vittorie. Rosichiamo perché è fresca, ma andiamo avanti. Prima di tutto dovremo ripartire da una Federazione composta da persone che conoscono il calcio, non so chi, ma di sicuro ci vorranno uomini che ha fatto il calcio e lo conosce in tutti i suoi aspetti. Come mai la Federazione non ha investito su di me? Lo sanno tutti. Non so quanta volontà ci fosse ai suoi tempi. Con il presidente del CONI avevamo raggiunto un accordo ed erano tutti d’accordo con lui. Poi prima di presentare ct e dt, è venuta fuori una regola nel nuovo statuto in cui un agente non poteva lavorare se avesse avuto parenti all’interno della Federazione, dunque non se ne fece di niente. E’ stato strano, per come è andata, ma va bene. Il VAR? E’ uno strumento che tutti volevano. Ha fatto sicuramente delle cose importanti in questi primi mesi. All’85% ha fatto cose importanti, al 15% ha sbagliato qualcosa, ma si migliorerà sicuramente. La cosa più importante è la qualità delle persone che stanno a vedere e decidere. Sarebbe bello avere alcuni arbitri bravi che hanno finito la carriera, potessero tornare nelle vesti di assistenti al VAR”.
Foto: worldfootballnet