Lippi: “Questa Juve è da Triplete, tante analogie tra me e Allegri. Con il Monaco…”
26.04.2017 | 10:25
Marcello Lippi, ex ct della Nazionale azzurra e attualmente alla guida della Cina, ha rilasciato in un’intervista ai microfoni de La Gazzetta dello Sport: “Ho visto Juve-Genoa, anche se a Guangzhou era notte: ne valeva la pena. Mi ha impressionato la voglia di vincere fino al 90°, la crescita straordinaria negli ultimi mesi, la superiorità in ogni situazione. Questa Juve non lascia più niente agli altri. La supremazia italiana non è in discussione, finalmente ha raggiunto lo stesso valore anche in Europa. Merito dei successi contro le grandi squadre in questi anni. Ha eliminato il Real Madrid, ha lottato alla pari con il Bayern Monaco uscendo per una casualità, è stata superiore a Manchester City, Borussia Dortmund, Atletico Madrid. Adesso è pronta per la Champions. Questa è una Juve da Triplete. Perché non dirlo? Mai come quest’anno è legittimo crederci. In campionato è quasi fatta, in Coppa Italia è in finale e anche la Champions League non è impossibile. Non sarebbe presunzione, ma convinzione della propria forza. Il calcio italiano c’è sempre, ma tre anni fa sembrava che Bayern, Real e le altre fossero lontane: adesso la Juve è davvero all’altezza. Allegri? Max è diventato un allenatore veramente importante. Ci sono tante analogie tra me e lui, cominciando dalla toscanità, l’età di arrivo alla Juve, la finale di Champions subito o quasi. E la voglia di studiare, migliorarsi, cambiare: non è mai la stessa Juve durante la stagione o nel corso della partita. E dicevano che era un gestore. No, ha un sacco di idee nei momenti giusti. All’inizio è stato bravo a rispettare e mantenere il lavoro di Antonio Conte, poi ha fatto capire che all’estero si poteva fare di più. Ha grande qualità in campo, una coppia tecnicamente straordinaria come Dybala-Higuain, ma è stato bravo a convincere i giocatori che si poteva fare di più. Dite bravo ad Allegri per il 4-2-3-1, ha insistito e li ha convinti tutti. E tutti, in partita, prendono esempio dai compagni e si fanno forti. Pjanic è un grande regista che lavora come un mediano. L’importanza di Mandzukic non è quantificabile. Higuain è dovunque, si sacrifica per gli altri. Dybala gioca a tutto campo e in qualunque posizione ha colpi da fuoriclasse. Forse nessuno come Cuadrado può coprire e rilanciare sulla fascia. Il tutto arricchito dagli eterni… Buffon e i difensori. Non finiscono mai lui, Bonucci, Barzagli, Chiellini, Lichtsteiner, i nuovi. Nessuno nel mondo difende come la Juve, nessuno ha la stessa organizzazione. Nessuno fa il fenomeno da vent’anni come Buffon. Ma tutti al servizio dei compagni. Semifinale? Non va commesso l’errore di giudicare il Monaco un avversario più facile: allora sì che potrebbe esserci un problema. Ma queste cose alla Juve non succedono: non sottovaluta nessuno. Certo, ci sono la velocità degli attacchi francesi, il recupero di Falcao, le qualità di Mbappé, ma, mi pare, anche qualche problemino in difesa. Poi in finale prenderei l’Atletico, in partita secca il Real avrebbe più soluzioni”.
Foto: Bleacher Report