L’Italia è un Paese di poeti, navigatori, scrittori, artisti e “giornalisti sportivi medici”
27.03.2018 | 23:20
Aggiorniamo con un’altra voce. L’Italia è un Paese di poeti, navigatori, scrittori, artisti, e – aggiungiamo – “giornalisti sportivi medici”. Quando sarebbe importante fare i giornalisti, piuttosto che occuparsi di altri aspetti. Perché non si rischia di fare brutte figure, semplicemente si fanno figuracce. I casi Conti e Hysaj sono emblematici. In mattinata il terzino del Milan si è fermato in allenamento, l’ansia cresce e fortemente, ma l’ansia non si poteva trasformare in sentenze del tipo “si profila un altro lungo stop”. Perché poi è arrivata una notizia non bella, distorsione al ginocchio, ma di sicuro molto lontana e molto diversa rispetto a quanto era stato ventilato dai “giornalisti sportivi medici”. Gli stessi che, ancora peggio, in mattinata avevano prospettato un lungo stop per Hysaj. Così, al buio, senza sapere. Riepilogando: nel corso dell’amichevole dell’Albania il terzino di Sarri era stato costretto a uscire prima del tempo per un non meglio identificato infortunio. Nella notte eravamo riusciti a sapere che si sarebbe trattato di un’elongazione, non una roba seria, che potrebbe/dovrebbe compromettere la trasferta in casa del Sassuolo e nulla più. Abbiamo preferito il silenzio, poi abbiamo letto le bordate, le sentenze, le sparate. Non sapevamo che nel nostro mondo, quello dell’informazione, avremmo presto compreso i “luminari” che paventano l’entità dell’infortunio senza conoscerlo. Catastrofismo. Non ne avevamo bisogno. E poi ci dicono “diamoci tutti una regolata”. Cominciassero loro che mai se la danno…
Foto: siti ufficiali Milan-Napoli