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Locatelli: “Il futuro? Potrebbe essere ancora al Sassuolo. La Nazionale può far bene con tutti”

24.03.2021 | 17:30

Il centrocampista della Nazionale e del Sassuolo, Manuel Locatelli, ha parlato a Sky Sport in merito alla Nazionale e della stagione al Sassuolo, oltre che del futuro.

Queste le sue parole: “L’attimo della convocazione in Nazionale ero sul divano, le ho viste e mi sono messo a piangere. Siamo poi partite e nella rifinitura prima dell’Olanda mi stavo allenando bene ma mai avrei pensato di giocare. Il mister è venuto da me e con una tranquillità che mi ha sciolto mi ha detto Manuel fatti dare la palla, gioca come sai e vai in campo. La cosa che mi è rimasta impressa è che mi trattavano come se fossi uno di loro da sempre”.

Cosa vede nel suo futuro?
“Da quando sono al Sassuolo ho raggiunto consapevolezza di chi sono veramente. Ho giocato nel Milan ed è stata un’esperienza fantastica, ora qui al Sassuolo ho trovato un realtà bellissima. Non so se questo sarà il mio ultimo anno qui, io sogno di essere importante per questa squadra e di fare un buon Europeo”.

Cosa ricorda delle tappe della sua carriera?
“Il momento del mio primo allenamento con il Milan è stato un’emozione incredibile. Avevo 16 anni, mi chiamò in Prima squadra Allegri e Galli mi disse che mi dovevo allenare con loro: c’erano Kakà, Robinho, De Jong. Un’emozione che conserverò per tutta la vita. Anche l’attimo del mio primo contratto da professionista me lo ricorderò sempre: c’era Galliani, persona che stimo profondamente e che è stata molto importante per me, che mi ha dato la sua penna, quella del Milan – che ho ancora a casa –, è stata una grande emozione”.

Poi le prime gioie.
“Il primo gol in Serie A lo realizzo proprio contro il Sassuolo. Una partita incredibile, eravamo sotto, entro in campo, riusciamo a pareggiare proprio con la mia rete; nel momento in cui calcio non penso a niente, guardo solo la palla che si insacca sotto al sette, sento il boato del pubblico e inizio a correre. Sono emozioni, momenti, che non riesci a descrivere. Non ci ho capito davvero nulla”.

Il gol alla Juventus?
“Milan-Juve è una di quelle partite bellissime da giocare, io sono riuscito a fare il gol decisivo per la vittoria, è stata un’emozione incredibile. Poi casualmente, perché non avevo preparato niente, esulto in scivolata e c’è una foto che ritrae il pubblico in estasi: un film perfetto. Il momento in cui mi è stato detto dal Milan che avremmo dovuto prendere due strade separate è stato devastante”.

L’addio al Milan?

“Non ero facile da gestire, mi arrabbiavo per cose futili. I compagni del Sassuolo mi hanno fatto da chioccia, in me hanno sempre visto delle qualità, mi hanno anche difeso col mister in alcune situazioni di campo. Un insieme di cose che mi ha fatto diventare quello che sono. De Zerbi ha un ruolo fondamentale in me, mi ha cambiato. Mi ha fatto giocare, mi ha dato delle delusioni, abbiamo litigato però ha sempre creduto in me. Mi ha voluto lui al Sassuolo, ho sempre sentito la sua fiducia”.

Foto: Twitter personale