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Lotito: “In estate rifiutata un’offerta indecente per Milinkovic. Io romanista? Ecco la verità”

01.10.2018 | 11:44

Lotito

Così Claudio Lotito, presidente della Lazio, ha parlato a 360° ai microfoni de Il Tempo: “Il derby? Sabato mi sono allenato due ore e mezza nel centro sportivo di Formello per scaricare la tensione, altrimenti sarebbe successo qualcosa, invece mi sono sfogato sulle attrezzature. Nessuna telefonata a Inzaghi? A caldo non si fanno mai rimproveri o considerazioni, soltanto a mente fredda. Il derby è stato una parentesi. Cosa ha sbagliato? Il mister saprà fare tesoro dei suggerimenti espressi dal club, dal direttore sportivo Igli Tare o dal club manager Angelo Peruzzi, ma mai in maniera coercitiva: non mi sono mai intromesso in questioni tattiche né condizionato le scelte di formazione, ognuno ha il proprio ruolo, posso solo dare dei consigli in base a quello che vedo, perché poi è il presidente a metterci la faccia e ad assumersi le responsabilità. Se ci sono scelte sbagliate, la colpa è la mia. Milinkovic-Savic? Avevo preso un impegno con l’allenatore che non lo avrei venduto in questa stagione, anche se ho ricevuto un’offerta importantissima il penultimo giorno di mercato, avevamo un piano per sostituirlo ma non c’era tempo. Qualche benpensante ha ritenuto di anticipare la chiusura in mia assenza, ma la Lega con questa delibera si è condannata da sola ad avere dei danni, togliendoci la possibilità di fare operazioni fino al 31 agosto come in Inghilterra, Spagna o Francia. Quando arriva un’offerta il 17 agosto e il 18 chiudere il mercato, non potevo cederlo, ma soprattutto per la promessa fatta al tecnico: sono abituato a rispettare gli impegni che prendo. 150 milioni? Le cifre non si dicono ma sicuramente era un’offerta indecente che penso nessuno in Italia avrebbe mai rifiutato, lo dico senza paura di essere smentito. Io romanista? Questa è un’altra invenzione che nasce da un fatto molto semplice. Quando ero ancora fidanzato con la mia futura moglie, mio suocero era proprietario della Roma insieme alla famiglia Sensi. Quindi è capitato di andare allo stadio a vedere le partite dei giallorossi con lui, ma poi l’ho convertito sulla via di Damasco e ora tifa Lazio per merito soprattutto di mio figlio. Dà lì è nata la storia di Lotito romanista, che festeggiava i gol della Roma”.

Foto: sito ufficiale Lazio