Lotito-Sarri: il vero vertice più avanti. Tra necessità e retroscena
Maurizio Sarri e il suo futuro con la Lazio. Premesso che è titolare di un contratto in scadenza 30 giugno 2023 con possibilità di liberarsi per l’estero entro fine maggio (qualche spiffero è arrivato), dobbiamo anche aggiungere - per completezza di informazione - che per oggi non era stato programmato alcun vertice con il club per parlare del futuro. Meglio: Lotito aveva promesso una visita a Formello perché avrebbe dovuto accompagnare e presentare una persona, ma non c’erano summit in agenda. C’è stata comunque la possibilità di un rapido dialogo con Sarri, con cena finale in serata a Formello, le parti si riaggiorneranno nelle prossime settimane. Alcuni argomenti sono stati sfiorati, andranno approfonditi. Quando Sarri spiegherà, senza troppi giri di parole, quanto accaduto durante questa sua prima stagione con la Lazio. Pronto a qualsiasi tipo di soluzione, a prescindere dal contratto, clausole, eventuali e varie. Sarri non chiederà il rinnovo, non la ritene una priorità oggi. Glielo aveva promesso Lotito e avevano concordato come agire anche in base a una bozza di contratto che poi non ha avuto un seguito. Vedremo gli sviluppi, se coincideranno i programmi si potrà agire. Sarri non chiederà la testa di nessuno, lui vuole fare l’allenatore. Vorrà soprattutto spiegare cosa è andato e cosa soprattutto non è andato durante questa stagione, non chiederà alcuna testa, pronto a salutare - ripetiamo - a prescindere da un foglio di carta. Sarri alla Lazio si trova bene e resterebbe molto volentieri, ma non intende fare figuracce. Sarri non ha fatto mercato e non ha intenzione di farlo, ma nello stesso tempo non ha voglia di subirlo con l’arrivo di gente come Kamenovic e Cabral che non appartengono alla sua filosofia (infatti il portoghese non sarà riscattato). La sua Lazio ripartirebbe da Carnesecchi (se proprio il sogno Kepa non fosse realizzabile), Romagnoli, magari la conferma di Patric, Emerson Palmieri, Vecino, se fosse possibile anche Allan, nomi che facciamo da mesi. La sua Lazio potrebbe rinunciare a Milinkovic-Savic o Luis Alberto, a patto che si riparta con un discorso competitivo, soprattutto a immagine e somiglianza dell’allenatore. E su questi argomenti ci sarà tempo per un confronto vero. Ora, con un campionato che deve consumare ancora sette partite con l’Europa in palio, non è il caso di approfondire. Foto: Twitter Lazio