LUCAS PIAZON, DALLA JUVE SFIORATA AL CHELSEA, ALLA RINASCITA AL BRAGA
05.02.2021 | 15:36
Lucas Piazon sembra aver trovato finalmente la sua dimensione in Portogallo, nello Sporting Braga. L’eterna promessa del calcio brasiliano, destinata a rimanere tale, ha una storia particolare alle spalle. Era il giocatore più longevo nelle fila del Chelsea, del quale club è stato cartellinato per 10 anni, fino a qualche settimana fa, quando ha lasciato Londra per volare a Braga.
Il nome di Lucas Piazon è stato per anni un nome di quelli importanti, pronti a scrivere pagine importanti nel calcio internazionale.
Era il 2011, dieci anni fa, infatti, quando il Chelsea lo ha acquistato dal San Paolo per 7,5 milioni di euro, più cinque di bonus. Era una cifra importante, allora, considerando pure che Piazon è nato il 20 gennaio 1994, quindi aveva 17 anni e non avrebbe potuto lasciare il Brasile fino al raggiungimento della maggiore età. Eppure, grazie a una deroga, il giovane fantasista paulista si trasferì a Londra pochi mesi dopo, così da iniziare a prendere confidenza con il suo nuovo club e la realtà della Premier, così diversa dal calcio bailado brasiliano. Tutto, insomma, lasciava presagire una lunga carriera con il Chelsea. In effetti, 10 anni di contratto con i blues, Piazon li ha avuti. Il brasiliano era un cosiddetto “long time served player” dei blues, vale a dire il calciatore che da più tempo era sotto contratto con la società. Il problema, però, è che in questi nove anni di militanza effettiva nella prima squadra del Chelsea, Piazon ha giocato solo tre partite ufficiali, tutte nella stagione 2012/13: una in Premier League, da subentrato, e due in Coppa di Lega.
Poi, solo prestiti, tra questi anche 6 mesi in Serie A al Chievo. Piazon ha militato nel Málaga, da gennaio a giugno 2013; poi il Vitesse nella stagione 2013/14 (11 gol in 31 partite ufficiali); l’Eintracht Francoforte, nel 2014/15; il Reading, nel 2015/16: il Fulham, nelle annate 2016/17 e 2017/18 (12 gol in 58 partite ufficiali); il Chievo, da gennaio a giugno 2019 (solo 4 presenze all’attivo nella stagione della retrocessione in B dei veneti); il Rio Ave, nella scorsa stagione e nei primi sei mesi del 2020/21. Ora è passato a titolo definitivo al Braga.
Prima dell’ingaggio del Chelsea, nel 2010 sembrava tutto fatto con il passaggio alla Juventus. Il giocatore era considerato l’erede di Kakà, vista anche la somiglianza fisica con il fuoriclasse ex Milan. Il passaggio in bianconero sembrava ormai cosa fatta, il ragazzo insieme alla famiglia furono immortalati nel 2010 a Torino vicino la sede della Juventus, ma tutto sfumò, visto che il Chelsea lo soffiò alla Juve con un ingaggio monstre al giovane giocatore, di 1 milione di euro a stagione (aveva 17 anni).
Giuseppe Marotta, che all’epoca si era appena insediato come dg della Juve, commentò così la notizia: “Non è etico dare un milione di euro all’anno a un ragazzo ancora minorenne”. A conti fatti, l’attuale dirigente dell’Inter, ha avuto ragione.
Piazon, in una intervista di qualche anno fa, racconta le difficoltà al Chelsea, che puntualmente lo mandava in prestito ogni anno: “Sarò sincero. Tornavamo e facevamo la preparazione con il nuovo allenatore, che arrivava in estate. E ci dicevano sempre ‘se fai bene il nuovo allenatore potrebbe tenerti’. Ma in fondo sapevamo che non avevamo alcuna possibilità, perchè stavano spendendo molto per altri calciatori e avrebbero usato quelli. Sapevamo che saremmo stati tre o quattro o cinque settimane e poi ci avrebbero di nuovo mandato in prestito”. Insomma, non proprio il massimo della vita, al punto che Piazon si è reso conto che il club non credeva in lui. “All’inizio pensavo che il Chelsea mi volesse davvero, credevo che desiderassero che facessi bene per poi tornare. Ma dopo il terzo o il quarto prestito, ho capito che si trattava solo di affari. Il senso era ‘vattene in giro per il mondo, qualcuno ti comprerà e sarai felice, perchè qui non giocherai mai”.
Ora la sua avventura è in Portogallo, con lo Sporting Braga, di cui è già protagonista. Forse, finalmente, l’eterna promessa del calcio brasiliano, può dimostrare le sue qualità definitivamente.