Luciano fermati, sei stato chiarissimo. Per la Roma sarebbe…

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Lo ha ripetuto un'altra volta, stavolta con dovizia di particolari. Luciano Spalletti ha detto e ribadito che a fine stagione lascerà la Roma se non vincerà un trofeo. E per evitare qualsiasi equivoco, l'allenatore ha ribadito che parla di trofeo nel vero senso del termine, ovvero di coppa da alzare in cielo. Chi ha cercato di prendere una scorciatoia, parlando di secondo posto e di record di punti, è stato respinto con gravi perdite. Un trofeo da mettere in bacheca, il primo della gestione Pallotta, altrimenti Spalletti se ne andrà. Considerato che la Roma è fuori dall'Europa League e che oggi non esistono grosse chance di agganciare la Juve, non resta che la Coppa Italia. Quindi appuntamento a martedì per la semifinale di ritorno con i giallorossi che partono dallo 0-2 dell'andata, mica una passeggiata. Ma quello è l'ostacolo da saltare per andare in finale e per coltivare una speranza di trattenere l'allenatore. Noi la pensiamo così: pur avendo preso le distanze dall'oratore che molto spesso ha fatto uscite fuori luogo e senza senso, la perdita di Spalletti dal punto di vista tecnico rappresenterebbe per la Roma un disastro. Perché con qualsiasi altro allenatore dovresti ripartire da zero, anche dal più bravo e celebrato non mancherebbero difficoltà. Quando hai un tecnico che valorizza il tuo potenziale e che in un anno e mezzo ti garantisce continuità dei risultati, devi fare di tutto per non perderlo. Altrimenti fai non uno, ma dieci passi indietro. Martedì ne sapremo molto di più, ora sarebbe il caso di non rivolgere più la stessa domanda a Spalletti: è stato così chiaro che anche un bambino... Foto: Twitter Roma