Doveva essere la partita di Depay, in parte lo è stata, ma alla fine a rubare la scena è stato soprattutto Luciano Narsingh, l'autore del gol decisivo. Ci riferiamo a PSV Eindhoven-Manchester United, il match di Champions League valido per la prima giornata del girone B andato in scena ieri sera nel catino del Philips Stadion.
Memphis, l'ex beniamino di casa trasferitosi alla corte di Van Gaal - che lo aveva già avuto in Nazionale - ancor prima dell'inizio ufficiale della sessione estiva, ha rispettato in pieno il classico cliché: suo il gol (dell'ex) che aveva portato in vantaggio i Red Devils al 41’ del primo tempo. Prodigioso gioco di gambe, sinistro radente ed esultanza, moderata ma effettiva (nella "sportiva" Italia si sarebbe blaterato per giorni). Poi Hector Moreno, il roccioso difensore messicano che in estate gli olandesi hanno prelevato dall'Espanyol, aggiunge una nota positiva alla sua performance, pareggiando i conti nel recupero della prima frazione con un'inzuccata deviata sugli sviluppi di un calcio da fermo. Peccato che mezzora prima lo stesso centrale centroamericano avesse spezzato una gamba, tibia e perone, al povero Luke Shaw con un'entrata da codice penale neanche sanzionata dal nostro Nicola Rizzoli, arbitro della gara.
Ma alla fine a decidere è stato Narsingh, il venticinquenne attaccante esterno della Nazionale orange, schiacciando di testa in bello stile il pallone recapitatogli dall’ex Genoa Lestienne con un perfetto spiovente dalla sinistra. Inenarrabile il boato dei tifosi di casa, letteralmente in visibilio per un'impresa che rappresenta già un bel mattone nel palazzo della qualificazione, all'interno di un girone altamente competitivo (Wolfsburg e CSKA Mosca le altre contendenti).
"Abbiamo attraversato un momento difficile, ma sapevamo di poter essere pericolosi negli inserimenti di testa sfruttando i cross, per quanto personalmente non sia la mia specialità. È stata una partita dura, loro sulla carta sono migliore come squadra. Non c’è che dire, un ottimo inizio, tre punti importanti per il cammino nel girone": queste le dichiarazioni rilasciate a caldo dal match-winner.
Ripercorrendo in sintesi le tappe principali che hanno contraddistinto, sin qui, vita e carriera del nostro personaggio del giorno, va subito detto che Luciano nasce ad Amsterdam il 13 settembre del 1990, ma che nelle sue vene scorre sangue di origini indiane (i nonni emigrarono per andare a lavorare nelle piantagioni del Suriname.
Mossi i primi passi sgambettando per il Zeeburgia e dopo gli step intermedi trascorsi nei vivai di Ajax e AZ Alkmaar, nel 2006 entra nel settore giovanile dell'Heerenveen dove rifinisce la sua formazione fino al debutto in prima squadra concessogli da Trond Sollied il 29 ottobre 2008, in occasione della sfida contro il Vitesse. Con la maglia biancoblu totalizza 70 presenze in totale, con 17 reti all'attivo. Il tutto a corredo di prestazioni costantemente sopra la media, anche grazie alla propensione nel giocare indifferentemente su entrambi i versanti degli esterni d'attacco. Il blasonato club di Eindhoven non ci pensa due volte e il 15 luglio del 2012 ne ufficializza l'acquisto, a fronte del versamento di 4 milioni di euro nelle casse sociali del club della Frisia. Un mese e mezzo prima era arrivata la gioia del debutto in Nazionale maggiore, agli ordini di Bert Van Marwijk, dopo la trafila nelle rappresentative juniores degli arancioni.
Al momento sono 104 le apparizioni registrate con il PSV, impreziosite da 17 gol e 27 assist vincenti, con un bell’alloro in bacheca: il trionfo in campionato dall’annata passata che ha rotto l’egemonia dell’Ajax di Frank De Boer.
Munito di un fisico scattante (178 cm per 77 kg), Luciano Narsingh oggi è il rubino del PSV, preziosissimo per il tecnico Cocu, ma presto potrebbe spiccare il volo verso palcoscenici più competitivi di quello olandese, i mezzi tecnici non gli mancano di certo.
Foto: De Telegraaf