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Luis Enrique: “Daremo battaglia in Qatar. Vogliamo giocarci ogni partita”

11.11.2022 | 17:16

Anche la Spagna ha reso note le convocazioni per Qatar 2022. Luis Enrique, ct delle Furie Rosse, ha spiegato nel corso di una conferenza stampa le ragioni delle sue scelte tecniche in vista del Mondiale alle porte.
Queste le principali dichiarazioni dell’ex tecnico della Roma:

 «Ho una lista formidabile. La preparazione di qualsiasi elenco comporta prendere delle decisioni e ci sono dei giocatori che sono stati esclusi che, per merito, avrebbero dovuto essere scelti anche loro. Ho fiducia totale nel gruppo e penso che la competizione arrivi nel momento migliore. Abbiamo una squadra che darà battaglia in Qatar.
Non si smette di pensare alla lista fino all’ultima ora. Ieri sera abbiamo avuto un dubbio in un ruolo offensivo e l’ho risolto stanotte con lo staff.
Yeremi Pino e Ansu Fati al posto di Canales e Iago Aspas? Quelli importanti sono i 26 che sono qui. Yeremy Pino sta crescendo come giocatore e ha tutte le caratteristiche che chiediamo a un esterno. Ansu è in una fase di recupero per tornare quello che era prima dell’infortunio.
La possibilità di convocare più giocatori implica che possiamo avere più persone e soluzioni. Non ho problemi a gestirla con il buonsenso. Questa non è una competizione per cui tutti possono partire felici. Da qui in poi la gestione è compito dell’allenatore e non mi preoccupa di certo.
Il nostro obiettivo? L’infinito. Giocarsi ogni partita che facciamo. Lo stesso che abbiamo avuto quando siamo arrivati qui 3 anni da. Non credo che fuori dalla Spagna nessuno ci toglierebbe dai favoriti gironi. Il nostro obiettivo è giocare sette partite. Lotteremo, non c’è dubbio. Come all’Europeo.
Se ho qualche rimpianto? Sì, per Oyarzabal, che non ha avuto il tempo di recuperare, ma non sono scuse.
I giocatori che abbiamo inserito mi danno tutte le garanzie. Questo è il ruolo dell’allenatore e il mio obiettivo è motivarli a ottenere la loro versione migliore. Prima individualmente e poi come gruppo. Se lo raggiungeremo, sarò felice.
Io un leader? Ho avuto la fortuna di allenare squadre con i migliori giocatori del mondo ma qui sono fortunato come allenatore, posso scegliere quello che secondo me interpreta meglio l’idea che abbiamo. Il lavoro difficile è in campo e sono i giocatori che lo devono fare. Il mio compito è coordinare loro e valorizzare le loro virtù. Molte volte abbiamo la tendenza a concentrarci sugli errori. Bisogna guardare alle virtù e a ciò che possono esibire in così poco tempo. Questo è il mio obiettivo al Mondiale.
Ultimo Mondiale per Busquets? Il mio obiettivo è convincere Busi a giocare un’altra Coppa del Mondo. Lui è come Nadal.
Le polemiche sul torneo in Qatar? Questo è un Mondiale ed è l’evento più importante. Sono felice di rappresentare il mio Paese ovunque sia necessario. Il Mondiale è un evento che motiva molto tutti. Quello che cerchiamo di trasmettere è un aspetto di fiducia al 90%. Per non dire cento.
La condizione fisica generale? Ci sono giocatori che sono usciti da brevi periodi di inattività. Nell’amichevole userò chi vedo che ha bisogno di più minuti e chi ha bisogno giocare per recuperare. Non mi baso sui possibili undici per giocare la prima partita del Mondiale. Non mi preoccupa molto perché tutti sono più che seguiti e siamo ben informati».
Foto: Facebook SE Futbol