L’ultimo saluto a Riva: “Corri di nuovo, caro Gigi, corri e guarda in alto”

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Decine di migliaia di persone per l’ultimo saluto a Gigi Riva. Molti gli spettatori anche dai palazzi che si affacciano sulla basilica. È presente anche tutta la delegazione dell’Italia Campione del Mondo nel 2006, il Cagliari tutto. Ecco cosa ha rappresentato per la città, per la Sardegna. È diventato un figlio dell’isola, pur non essendoci nato. È stato adottato da un popolo che ne ha apprezzato la bontà d’animo e la persona, prima ancora del calciatore. Lo ricorda in maniera esemplare l’Arcivescovo di Cagliari Giuseppe Baturi, sottolineando che “lo sport è come la vita, è arte e disciplina, estro e fatica. Si compete sempre per conquistare qualcosa per sé stessi, ma in una passione collettiva e condivisa. Lo sport è gioia. Porta a dare il meglio di sé, nella perseveranza, lealtà, coraggio e amicizia. Aiuta a vivere in mondo armonioso. In questi giorni abbiamo celebrato tutto questo in Gigi Riva, ma anche e soprattutto altro. Abbiamo ricordato i meriti dello sportivo e ammirato la grandezza dell'uomo, la sua generosità e riservatezza". Solo con la perseveranza e la disciplina si diventa grandi sportivi, ma anche grandi uomini. Ce lo dice anche il figlio di Gigi, Nicola, che durante la camera ardente ha voluto stringere la mano a quasi tutti i presenti, di tutte le età e fino a tarda notte, sentendosi ripetere la stessa frase da tutti: “È stato per noi un grande uomo, prima che grande calciatore”. Era quasi lui a dovere fare le condoglianze a un popolo rimasto orfano del suo più grande mito. Cagliari ha perso un familiare, tante erano le persone che gli hanno voluto bene. La Sardegna lo ha accolto appena ventenne, e lui ha cercato di ripagare la fiducia di questa isola, riaccendendo i sogni di gloria di una squadra portandola a vincere lo Scudetto. Gigi Riva sarà sepolto nel cimitero monumentale di Bonaria, in una cappella proprio accanto alla Basilica. Sarà la prima persona sepolta qui dal 1968. "Corri di nuovo, caro Gigi, e tendi di nuovo quelle lunghe braccia al cielo, corri e guarda in alto". Foto: sito ufficiale FIGC