MAGHNES AKLIOUCHE, L’ENNESIMO TALENTO D’ÉLITE FRANCESE CRESCIUTO A CLAIREFONTAINE

Due gol e un assist in appena quattro partite di Champions League, a cui si aggiunge la doppietta di ieri sera contro il Brest: questo è Maghnes Akliouche, 22enne che sta incantando con il Monaco.
Nato il 25 febbraio 2002 a Tremblay-en-France, Akliouche rappresenta al meglio la nuova generazione di talenti. Come accade da tempo in terra transalpina, questi giovani promettenti sparsi nel sottobosco francese, vengono lanciati presto sul campo, sviluppando così determinazione e consapevolezza dei propri mezzi già in giovane età. Maghnes è infatti l’ennesimo esempio di un sistema virtuoso che produce talenti. Prima di approdare al Monaco, il giovane passa attraverso la scuola dell’Institut National du Football di Clairefontaine, uno dei templi della formazione calcistica francese. Clairefontaine, ha visto passare campioni del calibro di Nicolas Anelka, Christopher Nkunku, Marcus Thuram, Hatem Ben Arfa, Kylian Mbappé e per ultimo, non in ordine di importanza, anche un certo Thierry Henry, che è passato da quelle parti, nel 1991, prima di essere prelevato dal Monaco. Di origini franco-algerine, il mancino Akliouche è un giocatore estremamente versatile: può agire da trequartista o da esterno di destra, ma dà il meglio di sé come ala, una posizione che gli consente di sfruttare il suo piede forte per accentrarsi e colpire. Thierry Henry, ex stella del calcio francese e del Monaco, ex ct della francia u21, anche lui cresciuto calcisticamente a Clairefontaione, lo ha descritto così: "Ciò che mi impressiona di più di lui è il modo in cui pressa e l'insistenza con cui cerca la palla. Ha una grande voglia di fare ed è sempre molto attivo in campo. Inutile poi parlare delle sue qualità con il pallone al piede, che sono evidenti. Ha la rara intelligenza di capire esattamente cosa sta succedendo, sia quando ha la palla che quando non ce l'ha". In un’intervista rilasciata ai canali ufficiali del Monaco, il ragazzo ha rivelato le sue fonti d’ispirazione: "Mi sono sempre ispirato a Zinedine Zidane, e più recentemente ad Andrés Iniesta". Sul piano personale, Akliouche si descrive come un ragazzo tranquillo e introverso: "Amo passare del tempo a casa, ma anche uscire per passeggiare in città e visitare luoghi di interesse. Mi piace leggere manga, soprattutto quelli più datati come Dragon Ball Z, ma anche Attack on Titan, che ho scoperto di recente. È un universo che sento molto vicino". Che Akliouche fosse un calciatore da seguire attentamente era evidente fin dagli esordi. Nel 2017 viene prelevato dal Monaco a parmatero zero, dove da subito gioca con la 10 sulle spalle. Ben presto, precisamente nel 2022, arriva la prima convocazione con la Francia Under 20, guidata da Bernard Diomède, dove conferma il suo potenziale con quattro gol e tre assist in sette partite, mettendo in mostra qualità tecniche e personalità da veterano. La sua ascesa non passa inosservata, tanto che Thierry Henry, con cui condivide un percorso calcistico simile, lo vuole fortemente nella squadra francese per le Olimpiadi di Parigi, coquistando successivamente la medaglia d'argento nella finale persa contro la Spagna. Il giovane talento non smette di stupire, bruciando ogni tappa che si presenta sul suo cammino e dimostrando una maturità invidiabile. Le sue prestazioni hanno infatti convinto il Monaco a blindarlo con un rinnovo contrattuale fino al 30 giugno 2028, nel tentativo di allontanare le mire di alcuni dei top club europei, tra cui Juventus e Inter, già pronte a contendersi le sue prestazioni. Il ragazzo cresciuto a Clairefontaine sta mantenendo ogni promessa, senza deludere le aspettative e confermandosi come uno dei giovani più interessanti della sua generazione. Sotto lo sguardo attento di un calcio europeo già affascinato dal suo talento, Akliouche sembra destinato a diventare una delle stelle del futuro, pronto a prendersi la scena e a scrivere il suo nome tra i grandi.
  Foto: twitter akliouche