Maio-Turchi, nessun conflitto d’interessi
14.07.2012 | 21:53
La squadra è la Virtus Lanciano: lei è la giovane e bella presidentessa, lui il capitano. In comune un matrimonio, due figli e il coronamento di una bella favola, la promozione in serie B appena conquistata.
Quanto le è costata questa promozione in serie B?
E’ proprio vero, non è oro tutto ciò che luccica! Come l’oro, la nostra promozione splende, è preziosa, vale tantissimo. Questo è ciò che si vede e che tutti sanno. Meno plateale è il lavoro che si cela dietro l’obiettivo raggiunto. Ho impiegato quattro anni, faticosi all’inizio perché mi sono buttata in questa avventura con la mia inesperienza, ho preso batoste. I sacrifici sono stati tanti, economici e personali. Oltre ad essere presidentessa sono anche mamma e ho dovuto fare delle rinunce. Ma ci ho messo tutto l’impegno possibile, il cuore e…. tutto il resto è storia.
Le quote rosa nel calcio aumentano. Pensa che in questo ambiente le donne soffrano una certa discriminazione nel ricoprire ruoli da sempre prerogativa maschile?
E’ una vera fortuna che le quote rosa fioriscano! Ma non sono assolutamente testimone di alcuna discriminazione. Certo, ho imparato come si sta in questo ambiente. All’inizio ho dovuto fare la gavetta, ho capito che bisognava ascoltare, stare in silenzio,scendere anche a qualche compromesso. Sono entrata in punta di piedi e ho cercato di imparare dai grandi.
Che rapporto ha con gli altri presidenti? Si sente rispettata e stimata?
Assolutamente si! Ho instaurato un buon rapporto con tutti, tra noi c’è un rapporto di stima reciproca.
Si ispira a qualcuno di loro nel suo lavoro? Guarda a una delle grandi squadre come modello?
Ogni società è un discorso a sè, certo il Milan insegna. Ma ogni squadra ha la propria storia, una sua individualità.
Come risolve il conflitto d’interesse visto che è presidentessa e moglie del capitano della Virtus Lanciano, Manuel Turchi?
Può sembrare problematico, ma lo è solo se lo si considera dal di fuori. Per noi è tutto estremamente facile. E’ semplicemente una questione di ruoli. Mio marito, Manuel,è una persona molto intelligente e vive la cosa serenamente. A casa siamo marito e moglie, sul lavoro io presidentessa, lui un calciatore della Virtus Lanciano come tutti gli altri. Nessun favoritismo, se c’è da rimproverare lui non viene risparmiato, se c’è da farsi una risata la si fa insieme con tutto il gruppo. Tutto lo spogliatoio sa che sono imparziale. Una sola volta, una persona non ha compreso il mio modus operandi e…
Lei gestisce la società con suo padre e suo fratello. E’ più facile condividere gli onori della promozione o gli oneri della società?
Alla base di ogni nostro successo c’è una larga intesa. Siamo sempre d’accordo, abbiamo un progetto comune. Può succedere che uno di noi esprima dubbi ma tutto si risolve con la grande competenza del nostro direttore sportivo Luca Leone che ci consiglia sempre per il meglio.
Per concludere, i suoi due figli sono contenti del lavoro di mamma e papà?
Direi proprio di si! A casa svestiamo i panni ufficiali. Si respira sempre molto calcio ma a loro piace. Soprattutto il grande che ha cinque anni, io lo definisco capo ultrà. Lo porto sempre con me e si diverte tantissimo perché adora il calcio. A volte capita che deve rinunciare ad una gita scolastica per una partita: non si dispiace affatto.
Grazie e in bocca a lupo per la sua nuova avventura in serie B.