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Maldini: “Il Mondiale 2002 un rammarico enorme, finire la mia esperienza in Azzurro con Moreno è stato assurdo”

23.11.2023 | 13:00

Intervistato dal podcast PoretCast, Paolo Maldini, leggenda del Milan, ha parlato di diversi temi, tra cui la sua carriera e il rimpianto del Mondiale del 2002.
Queste le sue parole: “Avendo giocato 25 anni, ho visto il cambiamento del calcio in Itala. Ho iniziato con i Baresi e finito con i Pato, ho visto diverse generazioni. Le generazioni sono cambiate, l’aspetto veramente diverso sono i social, c’è tanta pressione. Poi ci sono casi con troppe aspettative, in determinate famiglie ci si rende conto che il diamante grezzo sei tu e hai tante pressioni. Il calcio è uno sport di squadra, ci sono ragazzi di varie etnie, non devi pensare solo a te stesso ma al bene della squadra. Capita di dover lavorare solo per il tuo compagno perché per lui non è una giornata positiva. Non sempre i ragazzi hanno la coscienza del potere che hanno sui tifosi”.

Il Mondiale 2002: “Sapevo già che sarebbe stata la mia ultima esperienza con la Nazionale, quindi per me uscire voleva dire interrompere quella cosa bellissima che era la Nazionale. Giocare per l’Italia, sentire l’inno, è un’esperienza travolgente. Finirla con l’arbitro Moreno. Nel 2002 le squadre non si incrociavano per dare la mano. Tommasi aveva l’abitudine di dare la mano all’arbitro, ma lui ha rifiutato, lì abbiamo capito qualcosa. Gliene abbiamo dette veramente tante. Lo insultavo in spagnolo proprio per farmi capire, ma non mi buttava fuori”.

Sui derby: “Ho iniziato a giocare abbastanza giovane, quando arrivi nello spogliatoio ti rendi conto come stai, se bene o meno, è tutta una questione di tensione. Abbiamo fatto anche dei derby in Champions League, ti ricordi? (ride ndr) In quel caso la tensione era ai massimi livelli. Poi dopo quando hai una certa età aspetti solo quella partita. Quando mi chiedono cosa mi manca rispondo l’ambiente dello spogliatoio e quel misto tra paura ed emozione prima della partita, il contatto e l’adrenalina della gente. 80 mila persone sono tante. Sono quello che ha fatto più derby di tutti“.

Foto: Instagram personale