Maldini: “Milan? Non sono d’accordo sul ruolo che mi hanno proposto”
05.10.2016 | 00:35
Intervistato da Sky in merito al suo eventuale grande ritorno al Milan, Paolo Maldini si è così espresso: “Il mio nome un po’ troppo spesso viene tirato in ballo. Sì, è vero che ho incontrato Fassone e Mirabelli a casa mia, mi è stato detto che l’obiettivo della nuova società è quello di riportare il Milan fra i top club del mondo, nell’arco di cinque anni. Ma la mia storia di uomo e di calciatore del Milan mi impone di capire fino in fondo le idee della nuova proprietà, i loro progetti e come pensano di agire. Ho bisogno di sentirmelo dire direttamente da loro per un motivo di coerenza: se devo metterci la faccia, il cuore e la passione, lo voglio fare per un progetto realmente serio. So come sono fatto, lavorerei 24 ore su 24, 365 giorni all’anno per la causa. Io sono pronto a stravolgere la mia vita, non sono io ad avere cercato il Milan ma loro ad avere cercato me, quindi ritengo giusto che io possa parlare con la nuova proprietà prima di prendere una decisione definitiva. E’ una questione di principio. Qualcuno ha parlato di una mia richiesta elevata a livello economico, invece non ho fatto alcuna richiesta in tal senso. Si è detto anche di alcune condizioni che avrei dettato: semplicemente ho fatto presente che, se mi dovesse essere affidata l’area tecnica, sarebbe giusto che io potessi prendere delle decisioni, ed eventualmente sbagliare, in autonomia. E questo non vuol dire scavalcare il ruolo di Fassone. Hanno detto che sono inesperto, mi sento di affermare che a livello tecnico di esperienza ne ho, derivante da una vita trascorsa sul campo con la maglia del Milan, che continuo a considerare non come una seconda pelle, ma come la mia prima e unica pelle. Vorrei che una cosa fosse chiara, senza generare alcun tipo di fraintendimento: qualunque decisione io prenderò, farò tutto solo ed esclusivamente per il bene del Milan. Se alla fine dovessi far parte della nuova società, vorrei che i contatti con la proprietà, ovviamente condivisi con Fassone, fossero continui e costruttivi, non servirebbe sentirci solo una volta ogni tanto. Se si deve tornare al top, lo si deve fare tutti insieme, all’interno di un progetto condiviso. È stato anche detto che ho già detto di no, semplicemente non sono d’accordo sul ruolo che mi è stato proposto”.
Foto: Twitter Athletic Bilbao