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Maldini: “Sono più di un cognome. Non tornerei al Milan per stare seduto in panchina”

06.04.2024 | 12:08

L’attaccante del Monza Daniel Maldini, di proprietà del Milan, ha rilasciato un’intervista pubblicata oggi su SportWeek, il settimanale de La Gazzetta dello Sport, nella quale ha parlato di come si trova nel club brianzolo, del peso del suo cognome e del suo prossimo futuro. DI seguito le sue parole:

“Sono molto più di un cognome. Siamo una famiglia normale, con papà mi vedo dopo le partite. Qualche domanda, qualche consiglio, parliamo di tutto. Da me ci si aspetta sempre qualcosa in più, sia per le mie qualità che per il cognome. Ma ormai ci sono abituato, sarà sempre così. Del resto, questo è il momento più delicato della mia carriera. Mi dicono che sono raccomandato? In campo no, nessuno, sono sincero. Fuori sì, anche se non apertamente. Penso ci sia gente che pensa che io sia un raccomandato, ma non c’è nulla di male. Giocare per la nazionale venezuelana, viste origini di mia madre? Ero stato contattato, poi non ho saputo niente. Adesso hanno giocato contro l’Italia e se n’è tornato a parlare. Ma ripeto, io non ho sentito più nessuno. E ora devo trovare la mia dimensione al Monza. Palladino? Mi parla, mi dà tranquillità e fiducia. Al Monza è la prima volta che arriva dall’esterno e fin da subito, grazie a Palladino e Galliani. Mi sento diverso, più coinvolto e consapevole. Se dovessi tornare al Milan, andrei con l’obiettivo di giocare, non certo di stare seduto in panchina. Se ho sentito Ibrahimovic? No, Ibra non l’ho sentito. Sento e a volte mi vedo con Leao, Giroud, Calabria, Florenzi”.

Foto: Instagram Daniel Maldini