Manchester United: che tonfo!
Scatta l’allarme in casa United. Terza sconfitta consecutiva nel giro di 8 giorni. E Mourinho è già sotto accusa. Il Manchester è parso compassato e senza idee chiare dall’inizio del match e ciò ha esaltato il gioco contropiedista di Mazzarri. Da rivedere decisamente la difesa, che registra oggi 3 gol subiti, che si accumulano agli altri 3 presi da City e Feyenoord. Il match in sé ha visto il Watford di Mazzarri attendere il possesso palla dello United. Gli uomini del tecnico italiano sono stati molto bravi a chiudere ogni spazio e a lasciare poche idee ai reds in mezzo al campo. Palla recuperata e ripartenza in contropiede classica di Mazzarri, sulle fasce. Così nasce il primo gol di Capoue al 34’, viziato però, da un contatto sospetto con Martial sulla fascia, che lascia il francese steso a terra, spaventando tutti. Il giovane attaccante uscirà un minuto dopo, cosciente. Nella ripresa gli uomini di Mourinho sembrano voler dare una scossa al match e aumenta l’intensità sulle fasce. Così al 62’ Rashford riesce a rimettere in gioco i suoi. Dopo il gol, i reds calano leggermente di intensità continuando comunque ad attaccare. Ibrahimovic impegna Gomes con un gran colpo di testa, ma nell’azione successiva è il Watford a trovare il gol con il nuovo entrato Zuniga in mezzo al campo. La partita verrà chiusa all’ultimo minuto dal capitano Deenay su rigore. A preoccupare i tifosi dello United è soprattutto l’approccio al match della squadra, che sembra essere sempre fin troppo superficiale. Ciò si ripercuote anche sui singoli che, ora più che mai, sono sotto accusa. Pogba è il primo a non trovare il bandolo della matassa. Nervoso e quasi impaurito, sembra non trovarsi a proprio agio nel 4-2-3-1 disegnato da Mourinho. Non è incisivo come lo era alla Juventus e questo lo preoccupa. Solo questione di tempo? Qualche passo indietro è stato fatto anche da Ibrahimovic, che spesso sembrava a corto di ossigeno. Lento come tutta la squadra, perde alcuni palloni che potevano diventare pericolosi. Sbaglia un tap-in non da lui nel primo tempo. Meglio nella ripresa, nella quale prova a scuotersi, ed impensierisce di più la difesa. Per Mourinho è tempo di dare una scossa ai suoi se non vuole perdere il ritmo del City e della sorpresa Everton, rispettivamente a 6 e 4 punti di distanza. E’ solo l’inizio, ma mai come quest’anno la Premier è stata così competitiva. La prossima giornata non sarà semplice per il tecnico portoghese, che si ritroverà ad affrontare un altro ex interista. Sarà il Leicester City di Ranieri, infatti, a sfidare i reds all’old Trafford sabato prossimo. Prevarrà la voglia di rivalsa dei reds, o la sfrontatezza dei Kings?