MANCIO UNO DI NOI

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Roberto Mancini è uno di noi semplicemente perché ci ha ridato un sorriso infinito dentro una notte di festa che vorremmo si protraesse per mesi e mesi. Roberto Mancini non ha soltanto riscattato quella vergognosa eliminazione dal Mondiale del 2018, ma ci ha permesso di seppellire momento bruttissimi di vita quotidiana travolta da mille preoccupazioni. Alcuni di quei problemi restano e non potranno essere risolti facilmente. Ma intanto il Mancio ci ha rimesso dentro un circuito di felicità che neanche immaginavamo cosa fosse. Lui ce lo aveva detto, insediandosi dopo Ventura e rilevando le macerie come se fosse Beirut dopo i bombardamenti. Mancio ci aveva assicurato che sarebbe stato un divertimento, che nessuno si sarebbe pentito, che l’Italia avrebbe giocato per vincere, che non ci sarebbero state perplessità o infingimenti pur di arrivare al traguardo. La forza di Mancio è stata quella di lanciare un messaggio vero che ci permettesse di distrarci, ne avevamo bisogno. Ora Mancio è ancora all’inizio di un percorso, ma ha subito messo un cartello ancora più importante del titolo di Campione di Europa che ha strameritato dal primo all’ultimo giorno del viaggio. Il famoso cartello ha idealmente una scritta: siamo italiani, un popolo dalle infinite virtù che ogni tanto si perde nelle piccole cose, ingigantendole e non dimostrando sempre quella coerenza che ci vorrebbe. E così nascono i partiti, non solo politici, le lotte intestine, la burocrazia e la meritocrazia spesso calpestata. Cose troppo brutte che si potrebbero risolvere in due giorni, invece spesso non bastano mesi o anni. Il cartello di Mancini è un inno al lavoro, allo spirito di gruppo, all’amicizia e alla famosa meritocrazia. Siamo convinti si possa andare oltre questa meravigliosa soddisfazione che non ha un prezzo. E il lungo contratto siglato dal Mancio deve essere soprattutto il rinnovo delle nostre speranze sopite. E’ una base che, lo speriamo davvero, sia la conquista di un nuovo mondo. Perché, non neghiamolo, il Mancio è uno di noi. Semplicemente perché ha permesso di ritrovarci e ci ha fatto uscire da un tunnel buio, tristissimo, infinito.
Foto: Twitter Euro 2020