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MANOLAS E UNA NOTTE STORICA: DA PARTENTE A EROE DELL’IMPRESA GIALLOROSSA

11.04.2018 | 10:45

Manolas

La corsa forsennata verso la sua panchina, gli occhi sgranati, l’urlo di gioia e l’abbraccio dei compagni. E’ l’esultanza di Kostas Manolas, autore del 3-0 della Roma sul Barcellona nel ritorno dei quarti di finale di Champions League, che i tifosi giallorossi (e non solo) ricorderanno a lungo. Un’esultanza storica, da brividi, che scolpisce a caratteri cubitali il nome del club capitolino nell’archivio dei miracoli sportivi. La Roma doveva ribaltare il 4-1 patito al Camp Nou dal Barcellona: ci è riuscita, schiantando gli spagnoli con un secco 3-0. Una notte memorabile, per i giallorossi e per tutto il calcio italiano. Alla squadra di Di Francesco è riuscito quello che alla vigilia sembrava un’impresa impossibile, una prestazione mostruosa dei capitolini passati in vantaggio nel primo tempo con un sinistro morbido di Dzeko, bravi a raddoppiare ad inizio ripresa con De Rossi su rigore, per poi chiudere definitivamente la pratica al minuto 82 con Manolas, di testa sugli sviluppi di un calcio d’angolo, facendo venir giù l’Olimpico. La classica partita perfetta: il Barça, strafavorito insieme al Real Madrid per la vittoria finale, era convinto di avere la qualificazione in tasca, ma ieri sera è stato letteralmente sgretolato da una splendida, immensa, meravigliosa Roma che vola così in semifinale di Champions. Kostas Manolas, eroe per una notte, l’uomo della storica qualificazione, ha parlato così a caldo ai microfoni di Premium Sport: “Ho fatto la storia? Non mi interessa, è la Roma che va in semifinale di Champions dopo aver battuto la miglior squadra del mondo. Ci abbiamo creduto, siamo stati penalizzati all’andata ma abbiamo visto che la Roma c’è. Siamo una squadra forte e meritiamo tutto questo. Lacrime al fischio finale? Venivamo da tre risultati brutti, avevamo troppo stress addosso ma ci abbiamo creduto. Abbiamo dato tutto e abbiamo visto oggi che se abbiamo il nostro pubblico dalla nostra parte nessuno ci può battere. Se i nostri tifosi verranno sempre allo stadio diventeremo fra le squadre più grandi d’Italia. Abbiamo meritato di essere qui, complimenti a tutti”. Non può che essere lui l’uomo copertina di una Roma che ieri sera ha scritto una pagina memorabile nella storia del calcio.

Kostas Manolas nasce il 14 giugno 1991 a Nasso, la più grande delle Cicladi, isole della Grecia situate nel Mar Egeo. Cresce calcisticamente nelle giovanili del Pannaxiakos prima e del Thrasyvoulos Fylis poi (con quest’ultimo club esordisce in campionato il 28 febbraio 2009 e colleziona altre quattro presenze stagionali), successivamente viene visionato proprio dallo zio Stelios (allora direttore tecnico dell’AEK Atene) che, viste le qualità, lo indica alla dirigenza: il contratto, il primo da professionista per il giovane difensore, viene siglato il 16 giugno 2009 con scadenza nel 2012. Il debutto con la nuova maglia arriva nel marzo del 2010, nel match vinto 3-0 contro il Kavala, valido per la massima divisione greca. Dopo tre anni, 84 presenze e 6 reti (comprese le due in Europa League), Manolas saluta l’AEK e inizia la sua nuova avventura con l’Olympiakos. Le due stagioni da titolare fisso, impreziosite dalle ottime prestazioni in Champions League e dal brillante Mondiale in Brasile, gli permettono di finire nel mirino di tanti top club europei, tra cui la Roma che il 26 agosto 2014 ne ufficializza il suo acquisto per circa 13 milioni di euro più bonus. Il resto è storia recente. In queste quattro stagioni con la maglia giallorossa, Manolas è diventato un leader della compagine capitolina, in grado di garantire un apporto di primissimo livello sia in campo che fuori. L’estate scorsa è stato a un passo dal trasferimento allo Zenit di Mancini, ma la trattativa è saltata sul più bello. Un segno del destino, perché qualche mese più tardi il difensore greco ha indossato i panni di eroe della storica qualificazione in semifinale di Champions della Roma. Una notte memorabile, per Manolas, per il popolo giallorosso e per tutto il calcio italiano. Una serata che gli amanti del calcio si ricorderanno a lungo.

 

Foto: Twitter personale Batistuta