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STRAPOTERE FISICO E PRECISIONE: MARCELO, ESPERIENZA E SOLIDITÀ AL SERVIZIO DEL LIONE

10.04.2018 | 09:30

Che primavera alle latitudini del Parc OL! Ieri pomeriggio il Lione ha infilato il quarto successo consecutivo, un 5-0 straripante sul campo del fanalino di coda Metz, sempre più destinato alla retrocessione in Ligue 2. In precedenza la compagine di Bruno Genesio (non si capisce perché venga considerato in uscita, con rumors anche su Ranieri) aveva preso lo scalpo di Tolosa, Marsiglia e Caen. Una serie utile che ha consentito ai Les Gones di completare la rimonta sul Marsiglia, agganciato a quota 63 punti al terzo posto, l’ultimo utile per la qualificazione alla prossima Champions. Ancora una grande prova di Mephis Depay, sempre più vicino ai livelli che lo avevano reso grandissimo al PSV Eindhoven per poi non rispettare le attese al Manchester United: 1 rete e ben 4 assist per l’esterno d’attacco olandese, entrato in tutti i gol della sua squadra. Ma nel tabellino propriamente inteso la parte del leone l’ha fatta chi di solito il marcatore lo fa in difesa, da centrale qual è: stiamo parlando di Marcelo Antônio Guedes Filho, più semplicemente chiamato Marcelo. Due splendide incornate, anticipando tutti di testa su calcio d’angolo battuto da Memphis, per spianare la strada all’Olympique verso la vittoria. Ha segnato di più nei primi 20 minuti della partita di ieri che nei rimanenti 2567 che il suo tecnico gli aveva già concesso in campionato, gioia del gol assaporata soltanto contro il Bordeaux, mentre Nancy e CSKA Mosca erano state castigate in Coppa di Francia ed Europa League. Arrivato l’estate scorsa dal Besiktas per 7 milioni di euro, il quasi trentenne brasiliano è diventato subito un inamovibile per Genesio, che lo ha schierato sempre titolare in tutte le competizioni, eccezion fatta per due match di Ligue 1, uno dei quali saltato per squalifica. A Lione sono bravi a lavorare con i giovani, pensiamo ai vari Diakhaby (1996), Cornet (1996), Aouar (1998), Maolida (1999), Gouiri (2000) e Geubbels (2001), tutti allevati nel settore giovanile come Fekir (1993) (e gli ormai ex Umtiti, Tolisso, Lacazette e Martial), ma anche ai vari Mendy (1995), NDombelé (1996) e Tousart (1997), cresciuti altrove ma portati a casa con lungimiranza dagli uomini mercato del vulcanico Aulas. L’OL può fregiarsi di una rosa dalla bassissima età media perché non è più la squadra che spadroneggiò oltralpe conquistando sette titoli di fila, peraltro gli unici della sua storia, tra il 2002 e il 2008: i tempi dei vari Benzema, Juninho, Malouda, Abidal, Essien, Govou, Wiltord e Ben Arfa sono finiti da un pezzo. Ma la società in ogni sessione batte anche qualche colpo d’esperienza, sapendo che serve sempre il giusto mix per equilibrare le due fasi in campo. Per aganciare Marcelo il Lione ha sostanzialmente scaricato N’Koulou, svenduto al Torino per 4 milioni circa (compreso il riscatto), un affare vero per il club di Cairo. Il nostro personaggio del giorno, nato a São Vicente nello stato di San Paolo, il 20 maggio del 1987, aveva voglia di una nuova avventura. Girovagare tra Polonia, Olanda, Germania e Turchia non gli era bastato: voleva essere protagonista nel quinto Paese europeo della sua carriera e appena ha saputo dell’offerta dell’Olympique ha accettato subito di buon grado il trasferimento. Formatosi a livello giovanile nel vivaio del blasonato Santos, nel 2008 Marcelo si presenta al check-in direzione Polonia, il tutto per rispondere alla chiamata del Wisla Cracovia. Dopo un biennio il grande salto al PSV Eindhoven, 3 anni più che positivi in seguito ai quali il nostro personaggio del giorno si trasferisce in Bundesliga , tra le fila dell’Hannover per un altro triennio e poi migrare a Istanbul, sponda Besiktas e raggiungere infine il Lione. Nel complesso Marcelo ha disputato 426 gare da professionista, con 33 reti all’attivo. Nel suo palmares si annoverano due campionati turchi e uno polacco, oltre a Coppa e Supercoppa d’Olanda. Fisico imponente (191 cm di altezza) ma non pesante (79 kg all’ultima rilevazione), Marcelo è il classico difensore che tutti gli allenatori vorrebbero avere a propria disposizione. Roccioso, ma nel complesso pulito negli interventi, spiccato senso dell’anticipo e inevitabile bravura nel gioco aereo: queste le caratteristiche principali di Marcelo, solidità ed esperienza al servizio del Lione.

Foto: marseillefootball.fr