Marchisio e i suoi fratelli: da Rosina a Mancini, tutti gli italiani protagonisti in Russia
Claudio Marchisio riparte dalla Russia: il centrocampista classe '86, svincolatosi dalla
Juve nell'ultimo giorno di mercato italiano, è un nuovo calciatore dello
Zenit San Pietroburgo. A 32 anni, dunque, Marchisio ha scelto di intraprendere una nuova esperienza dopo 389 partite in bianconero e sette scudetti consecutivi vinti. Quasi scontata la scelta di un campionato diverso dalla
Serie A, visto il legame fortissimo con la
Juve e i tifosi.
Marchisio, che a San Pietroburgo troverà una vecchia conoscenza della A, l'ex romanista
Leandro Paredes, non è certo il primo italiano a trasferirsi in Russia. I primi "emigranti" tricolore arrivarono nella vecchia URSS per merito di
Igor Shalimov, che negli Anni ’90 aveva trascorso alcune proficue stagioni da giocatore con Foggia, Inter, Udinese, Bologna e Napoli. Tornato in patria a fine carriera, l’ex centrocampista nel 2003 fu nominato allenatore dell’
Uralan, squadra della città di Elista, da poco promossa nella Premier Liga (l’equivalente della nostra Serie A). E Shalimov si ricordò della sua avventura in Italia in sede di calciomercato: dal Siena e dal Vicenza si trasferirono nelle steppe della Calmucchia
Dario Passoni e
Alessandro Dal Canto. A fine stagione, però, l’Uralan retrocesse, Shalimov fu esonerato e i suoi pupilli italiani tornarono nel Belpaese. E per qualche stagione nessun club si decise più a richiamare italiani in Russia. Diversi anni dopo toccò a
Francesco Ruopolo e
Ivan Pelizzoli, le cui avventure con la
Lokomotiv Mosca non furono certo da tramandare ai nipoti. Poi nell’estate del 2009 lo
Zenit di San Pietroburgo, che l’anno prima aveva vinto la Coppa Uefa, ha acquistato dal Torino
Alessandro Rosina, protagonista di una prima annata in Russia molto positiva. Nella stagione seguente, con l'arrivo in panchina di
Luciano Spalletti, in molti credevano che il centrocampista avrebbe dato il meglio di sé. Invece è successo esattamente il contrario: lo Zenit ha acquistato diversi giocatori di livello e Rosina è scivolato in fondo alle gerarchie di
Don Luciano che, dal canto suo, ha fatto l
’en plein di titoli facendo vincere per la prima volta allo
Zenit sia il campionato sia la Coppa nazionale. Il successivo giocatore italiano a volare nell'ex URSS è stato
Salvatore Bocchetti, trasferitosi dal Genoa al
Rubin Kazan nell'estate del 2010. Bocchetti è attualmente in forza allo
Spartak (allenato da
Massimo Carrera, che a Mosca ha vinto campionato e una Supercoppa russa) ed è uno dei due azzurri attualmente impegnati in Russia, l'altro ovviamente è
Marchisio, che molto presto inizierà la sua nuova avventura lontano dal Belpaese. Recentemente anche
Cristian Pasquato ha fatto un'esperienza in terra russa, vestendo la maglia del
Kryl'ja Sovetov Samara. E come dimenticare
Domenico Criscito, per 7 anni bandiera dello
Zenit San Pietroburgo - allenato nella passata stagione da
Roberto Mancini - e ora entrambi tornati a casa, il primo nel "suo" Genoa e il secondo sulla panchina della Nazionale azzurra.
Foto: Twitter ufficiale Zenit