Marchisio: “Buffon per me continuerà a giocare. Calciopoli? Mi aiutò perché…”
Claudio Marchisio, centrocampista della
Juventus, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di
Vanity Fair parlando a 360° tra passato, presente e futuro. Ecco i passaggi più significativi:
"Sono entrato nel settore giovanile della Juventus nel 1993 e se escludo una parentesi toscana, all’Empoli, durata una sola stagione, gioco per la stessa squadra da 25 anni. Ne ho ancora 2 di contratto e qualsiasi cosa accada, so che in Italia indosserò soltanto questa maglia. Altrove non vado, piuttosto smetto. Non ho mai pensato al calcio come un’occasione che potesse cambiarmi la vita dal punto di vista economico. Il mio sogno era diventare un calciatore, non diventare ricco. Fino a 18 anni non sapevo neanche cosa fosse uno stipendio. Ero ancora un ragazzino che il sabato sera chiedeva tremila lire a sua madre per mangiare una pizza. Calciopoli? Io non ho mai detto che ero contento di Calciopoli, né che ringraziavo ci fosse stata. Avevo sostenuto soltanto che era passato un treno e ci ero salito sopra. Se la Juve non fosse finita in serie B per le decisioni dei tribunali, sarei stato l’ultima delle riserve. Scendere di categoria a causa di Calciopoli aiutò me e altri ragazzi che forse sarebbero finiti in prestito a farsi strada. Fu un trampolino. Mi tuffai. Ma non ho mai affermato che fosse la piscina più bella del mondo. Ritiro di Buffon? Io non glielo chiedo mai, ma secondo me no. Continuerà a giocare", ha chiuso Marchisio.
Foto: Twitter personale Marchisio